Poi il settimo angelo suonò la tromba e si fecero grandi voci nel cielo che dicevano: »I regni del mondo sono divenuti il regno del Signor nostro e del suo Cristo, ed egli regnerà nei secoli dei secoli«.

Allora si aperse nel cielo il tempio di Dio e in esso apparve l’arca del suo patto, e ci furono lampi, voci, tuoni, un terremoto e una forte tempesta di grandine.

Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell’aria, e dal tempio del cielo, dal trono, uscí una voce che diceva: »E’ fatto«

ed ecco una voce dal cielo. che disse: »Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto«.

che diceva: »Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, e ciò che tu vedi scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese che sono in Asia: ad Efeso a Smirne, a Pergamo, a Tiatira, a Sardi, a Filadelfia e a Laodicea«.

»All’angelo della chiesa in Efeso scrivi: queste cose dice colui che tiene le sette stelle nella sua destra e che cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro.

Quando i sette tuoni ebbero fatto udire le loro voci, io stavo per scrivere, ma udii una voce dal cielo che mi disse: »Sigilla le cose che i sette tuoni hanno detto e non scriverle«.

Quindi mi disse: »Scrivi: Beati coloro che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello«. Mi disse ancora: »Queste sono le veraci parole di Dio«.

Allora colui che sedeva sul trono disse: »Ecco, io faccio tutte le cose nuove«. Poi mi disse: »Scrivi, perché queste parole sono veraci e fedeli«.

Beato e santo è colui che ha parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potestà la seconda morte, ma essi saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui mille anni.

Mi sono quindi messo a considerare tutte le oppressioni che si commettono sotto il sole, ed ecco, le lacrime degli oppressi, i quali non hanno chi li consoli; dal lato dei loro oppressori c’era la forza, ma neppure essi hanno chi li consoli.

Per cui ho ritenuto i morti, che sono già morti, piú felici dei vivi che sono ancora in vita;

Il giusto muore ma nessuno vi bada; gli uomini pii sono portati via, e nessuno considera che il giusto è portato via davanti al male.

Egli entra nella pace; quelli che hanno camminato nell’integrità riposano sui loro letti.

Ma siamo fiduciosi e abbiamo molto piú caro di partire dal corpo e andare ad abitare con il Signore.

Per me infatti il vivere è Cristo, e il morire guadagno.

perché sono stretto da due lati: avendo il desiderio di partire a da questa tenda e di essere con Cristo, il che mi sarebbe di gran lunga migliore,

perché, se pure viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore, dunque sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.

e anche quelli che dormono in Cristo sono perduti.

Infatti, se crediamo che Gesú è morto ed è risuscitato, crediamo pure che Dio condurrà con lui, per mezzo di Gesú, quelli che si sono addormentati.

perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi;

il quale è morto per noi perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui.

E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un po’ di tempo, finché fosse completato il numero dei loro conservi e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro.

Ed io gli dissi: »Signore mio, tu lo sai«. Egli allora mi disse: »Costoro sono quelli che sono venuti dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello.

Essi non avranno piú fame né sete non li colpirà piú né il sole né arsura alcuna,

Laggiú i malvagi smettono di tormentare, laggiú riposano gli stanchi.

Laggiú ci sono piccoli e grandi, e lo schiavo è libero dal suo padrone.

I riscattati dall’Eterno torneranno, verranno a Sion con grida di gioia e un’allegrezza eterna coronerà il loro capo; otterranno gioia e letizia, e il dolore e il gemito fuggiranno.

Egli entra nella pace; quelli che hanno camminato nell’integrità riposano sui loro letti.

Ma Abrahamo disse: »Figlio, ricordati che tu hai ricevuto i tuoi beni durante la tua vita e Lazzaro similmente i mali; ora invece egli è consolato e tu soffri.

poiché è cosa giusta, da parte di Dio rendere afflizione a coloro che vi affliggono,

e a voi, che siete afflitti, riposo con noi, quando il Signore Gesú Cristo apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza,

Resta dunque un riposo di sabato per il popolo di Dio.

Diamoci da fare dunque per entrare in quel riposo, affinché nessuno cada seguendo lo stesso esempio di disubbidienza,

Anche il tuo servo è da essi istruito vi è grande ricompensa ad osservarli.

La giustizia camminerà davanti a lui e preparerà la via ai suoi passi.

Poiché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere; fui forestiero e mi accoglieste,

Allora i giusti gli risponderanno, dicendo: »Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere?

E quando ti abbiamo visto infermo, o in prigione e siamo venuti a visitarti?"

Or io vi dico: Fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste perché, quando esse verranno a mancare, vi ricevano nelle dimore eterne.

Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, irremovibili, abbondando del continuo nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

Non v’ingannate, Dio non si può beffare, perché ciò che l’uomo semina quello pure raccoglierà.

Perché colui che semina per la sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione, ma chi semina per lo Spirito. dallo Spirito raccoglierà vita eterna.

Ma anche se sono versato in sacrificio e servizio della vostra fede, ne gioisco e ne godo con tutti voi.

Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbato la fede.

Per il resto, mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno, e non solo a me, ma anche a tutti quelli che hanno amato la sua apparizione.

Dio infatti non è ingiusto da dimenticare l’opera vostra e la fatica d’amore che avete mostrato per il suo nome, con i servizi che avete reso e rendete tuttora ai santi.

E desideriamo che ciascuno di voi mostri fino alla fine il medesimo zelo per giungere alla piena certezza della speranza,