Sia la loro mensa un laccio davanti a loro, e la loro prosperità una trappola.

Si offuschino i loro occhi, cosí che non vedano piú, e fa’ che i loro lombi vacillino continuamente.

Quando poi l’Eterno, il tuo DIO, ti avrà fatto entrare nel paese che giurò ai tuoi padri, ad Abrahamo, Isacco e Giacobbe, di darti grandi e belle città che tu non hai costruito,

guardati da dimenticare l’Eterno che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitú.

Egli l’ha fatto cavalcare sulle alture della terra, perché potesse mangiare il prodotto dei campi; gli ha fatto succhiare il miele dalla roccia e l’olio dalla roccia di silice,

Ma Jeshurun si è ingrassato e ha recalcitrato (ti sei fatto grasso, grosso e pingue); ha abbandonato Dio che l’ha fatto e ha disprezzato la Roccia della sua salvezza.

Abigail ritornò quindi da Nabal; egli stava facendo un banchetto in casa sua, come un banchetto da re. Nabal aveva il cuore allegro, perché era ubriaco fradicio, perciò ella non gli fece sapere niente, né poco né molto, fino allo spuntar del giorno.

Circa dieci giorni dopo, l’Eterno colpì Nabal ed egli morì.

Poiché la sua ingordigia non ha mai conosciuto requie, egli non salverà nulla delle cose tanto desiderate.

Nel colmo della sua abbondanza si troverà in strettezze; la mano di tutti quelli che soffrono si leverà contro di lui.

Poiché lo sviamento dei semplici li uccide e la falsa tranquillità degli stolti li fa perire;

L’Eterno degli eserciti, lui dovete santificare. Sia lui il vostro timore, sia lui il vostro spavento«.

Egli sarà un santuario, ma anche una pietra d’intoppo, una roccia d’inciampo per le due case d’Israele, un laccio una trappola per gli abitanti di Gerusalemme.

Ma Dio gli disse: »Stolto, questa stessa notte l’anima tua ti sarà ridomandata e di chi saranno le cose che tu hai preparato?«

»Or vi era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e bisso, e ogni giorno se la godeva splendidamente.

e desiderava saziarsi delle briciole che cadevano dalla tavola del ricco, e perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe.

E, essendo tra i tormenti nell’inferno, alzò gli occhi e vide da lontano Abrahamo e Lazzaro nel suo seno.

Ma Abrahamo disse: »Figlio, ricordati che tu hai ricevuto i tuoi beni durante la tua vita e Lazzaro similmente i mali; ora invece egli è consolato e tu soffri.

Ordina ai ricchi di questo mondo di non essere orgogliosi, di non riporre la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma nel Dio vivente, il quale ci offre abbondantemente ogni cosa per goderne

mettendo in serbo per se stessi un buon fondamento per l’avvenire, per afferrare la vita eterna.

A me appartiene la vendetta e la retribuzione; a suo tempo il loro piede vacillerà! Poiché il giorno della loro calamità è vicino, e le cose preparate per loro si affrettano a venire.

Rendi loro secondo le loro opere e secondo la malvagità delle loro azioni; rendi loro secondo l’opera delle loro mani; da’ loro la retribuzione che si meritano.

Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere; il furore ai suoi avversari, la ricompensa ai suoi nemici, alle isole darà una retribuzione piena.

»Porterei forse al momento della nascita senza far partorire?«. dice l’Eterno. »Io che faccio partorire chiuderei forse il seno materno?«, dice il tuo DIO.

Se infatti la parola pronunziata per mezzo degli angeli fu ferma e ogni trasgressione e disubbidienza ricevette una giusta retribuzione,