Io dissi: »Deh, ascoltate o capi di Giacobbe, e voi governanti della casa d’Israele: Non spetta forse a voi conoscere l’equità?

Va’ e raduna gli anziani d’Israele e di’ loro: »L’Eterno, il DIO dei vostri padri, il DIO di Abrahamo, di Isacco e di Giacobbe mi è apparso, dicendo: »Io vi ho certamente visitato e ho visto quello che vi fanno in Egitto;

»Ascoltate questo, o sacerdoti, prestate attenzione voi della casa d’Israele, porgete l’orecchio, o casa del re, perché questo giudizio è contro di voi. Voi infatti siete stati un laccio a Mitspah e una rete tesa sul Tabor.

Se disprezzate i miei statuti e l’anima vostra rigetta i miei decreti, non mettendo in pratica tutti i miei comandamenti e rompendo il mio patto,

"Maledetto chi lede il diritto dello straniero, dell’orfano e della vedova!". E tutto il popolo dirà: »Amen«.

Al maestro del coro. Sul motivo: »Non distruggere«. Inno di Davide. E proprio secondo giustizia che parlate, o potenti? Giudicate voi rettamente, o figli degli uomini?

Nel vostro cuore voi concepite invece malvagità, le vostre mani dispensano sulla terra violenza.

Chi assolve il colpevole e chi condanna il giusto sono entrambi un abominio per l’Eterno.

I tuoi principi sono ribelli e compagni di ladri; tutti amano regali e corrono dietro alle ricompense. Non fanno giustizia all’orfano, e la causa della vedova non giunge davanti a loro.

Diventano grassi e prosperosi, sí, oltrepassano i limiti stessi del male. Non difendono la causa, la causa dell’orfano, eppure prosperano; non difendono il diritto dei poveri.