Udii quindi in mezzo al fiume Ulai la voce di un uomo, che gridava e diceva: »Gabriele, spiega a costui la visione«.

Ed ecco uno con le sembianze di un figlio d’uomo mi toccò le labbra. Allora io apersi la bocca, parlai e dissi a colui che mi stava davanti: »Signor mio, per questa visione mi hanno colto gli spasimi e le forze mi son venute meno.

E l’angelo, rispondendo, gli disse: »Io sono Gabriele che sto alla presenza di Dio, e sono stato mandato per parlarti e annunziarti queste buone novelle.

Benedite l’Eterno, voi suoi angeli potenti e forti, che fate ciò che egli dice, ubbidendo alla voce della sua parola.

Fa dei venti i suoi messaggeri e una fiamma di fuoco i suoi ministri.

Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno di essi aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava.

Tali erano le loro facce. Le loro ali erano distese verso l’alto, ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il loro corpo.

Gli esseri viventi correvano avanti e indietro, sembravano come un fulmine.

Ma degli angeli dice: »Dei suoi angeli, fa dei venti, e dei suoi ministri una fiamma di fuoco«;

Mentre egli parlava con me, caddi in un profondo sonno con la faccia terra, ma egli mi toccò e mi fece alzare in piedi nel luogo dove mi trovavo.

Ma ecco, una mano mi toccò e mi fece stare tutto tremante sulle ginocchia e sulle palme delle mani.

Ed ecco uno con le sembianze di un figlio d’uomo mi toccò le labbra. Allora io apersi la bocca, parlai e dissi a colui che mi stava davanti: »Signor mio, per questa visione mi hanno colto gli spasimi e le forze mi son venute meno.

Allora colui che aveva le sembianze d’uomo mi toccò di nuovo e mi fortificò,

Allora uno dei serafini volò verso di me, tenendo in mano un carbone ardente, che aveva preso con le molle dall’altare.

Con esso mi toccò la bocca e disse: »Ecco, questo ha toccato le tue labbra, la tua iniquità è rimossa e il tuo peccato è espiato«.

Ed ecco, un angelo del Signore sopraggiunse e una luce risplendette nella cella; e, percosso il fianco di Pietro, lo svegliò, dicendo: »Alzati in fretta!«. E le catene gli caddero dalle mani.

Non sono essi tutti spiriti servitori, mandati a servire per il bene di coloro che hanno da ereditare la salvezza?

All’ora in cui si offriva l’oblazione, il profeta Elia si avvicinò e disse: »O Eterno DIO di Abrahamo d’Isacco e d’Israele, fa’ che oggi si sappia che tu sei DIO in Israele, che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando.

All’oblazione della sera mi alzai dal mio digiuno, con la veste e il mantello stracciati; poi caddi in ginocchio e stesi le mani verso l’Eterno, il mio DIO,

Verso l’ora nona, Gesú gridò con gran voce dicendo: »Elì, Elì, lammà sabactanì?«. Cioè: »Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?«.

Or Pietro e Giovanni salivano insieme al tempio verso l’ora nona, l’ora della preghiera.

Egli vide chiaramente in visione, verso l’ora nona del giorno, un angelo di Dio che entrò da lui e gli disse: »Cornelio!«.

Il giorno seguente, mentre essi erano in cammino e si avvicinavano alla città, Pietro salí sul terrazzo della casa, verso l’ora sesta per pregare.