Di queste anche parliamo, non con parole insegnate dalla sapienza umana ma insegnate dallo Spirito Santo, esprimendo cose spirituali con parole spirituali.
14
Or luomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono follia per lui, e non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente.
15
Ma colui che è spirituale giudica ogni cosa ed egli non è giudicato da alcuno.
16
Infatti chi ha conosciuto la mente del Signore per poterlo ammaestrare? Or noi abbiamo la mente di Cristo.
Essi gli risposero: »Abbiamo fatto un sogno e non vi è alcuno che lo possa interpretare«. Allora Giuseppe disse loro: »Le interpretazioni non appartengono a DIO? Raccontatemi i sogni, vi prego«.
E il Faraone disse a Giuseppe: »Ho fatto un sogno e non vi è alcuno che lo possa interpretare; ma ho sentito dire di te che, quando hai udito un sogno tu lo puoi interpretare«.
Ma cè un Dio nel cielo che rivela i segreti, ed egli ha fatto conoscere al re Nebukadnetsar ciò che avverrà negli ultimi giorni. Questo è stato il tuo sogno e le visioni della tua mente sul tuo letto.
29
O re, i pensieri che ti sono venuti sul tuo letto riguardano ciò che deve avvenire dora in poi; e colui che rivela i segreti ti ha fatto conoscere ciò che avverrà.
30
Ma quanto a me, questo segreto mi è stato rivelato non perché io abbia maggiore sapienza di tutti gli altri viventi, ma perché linterpretazione sia fatta conoscere al re, e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore.
Questo è il sogno che io, re Nebukadnetsar, ho fatto. Ora tu, Beltshatsar, danne linterpretazione, perché nessuno dei savi del mio regno è in grado di farmi conoscere linterpretazione ma tu lo puoi, perché lo spirito degli dèi santi è in te«.
Allora Daniele, il cui nome è Beltshatsar, rimase per un momento spaventato e i suoi pensieri lo turbavano. Il re prese a dire: »Beltshatsar, non ti turbino né il sogno né la sua interpretazione«. Beltshatsar rispose e disse: »Signor mio, il sogno si avveri per i tuoi nemici e la sua interpretazione per i tuoi avversari.
Or Mosè, quando scese dal monte Sinai (scendendo dal monte Mosè aveva in mano le due tavole della testimonianza), non sapeva che la pelle del suo volto era divenuta raggiante, perché era stato a parlare con lEterno.
Or essi, vista la franchezza di Pietro e di Giovanni e avendo capito che erano uomini illetterati e senza istruzione, si meravigliavano e riconoscevano che erano stati con Gesú.
Il Signore però mi è stato vicino e mi ha fortificato, affinché per mio mezzo la predicazione fosse portata a compimento e tutti i gentili ludissero; ed io sono stato liberato dalle fauci del leone.