E sarà per te come un segno sulla tua mano e come un ricordo fra i tuoi occhi, affinché la legge dell’Eterno sia nella tua bocca; poiché l’Eterno ti ha fatto uscire dall’Egitto con mano potente.

affinché servissero di ricordo ai figli d’Israele, e nessun estraneo che non è della progenie di Aaronne si avvicinasse ad offrire incenso davanti all’Eterno e non subisse la sorte di Kore e della sua gente, come l’Eterno gli aveva detto per mezzo di Mosè.

voi risponderete loro: »Le acque del Giordano furono divise davanti all’arca del patto dell’Eterno; quando essa passò il Giordano, le acque del Giordano furono divise, e queste pietre saranno per i figli d’Israele un ricordo per sempre«.

Egli fa sí che le sue meraviglie siano ricordate; l’Eterno è misericordioso e pieno di compassione.

O Eterno, il tuo nome dura per sempre; il tuo ricordo, o Eterno, d’età in età.

La corona sarà un ricordo nel tempio dell’Eterno per Helem, per Tobiah, per Jedaiah e per Hen, figlio di Sofonia.

Io Vi dico in verità, che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato questo evangelo, si racconterà anche ciò che costei ha fatto, in memoria di lei«.

Poi, preso il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: »Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me«

Poiché io ho ricevuto dal Signore ciò che vi ho anche trasmesso: che il Signore Gesú, nella notte in cui fu tradito, prese del pane,

Parimenti, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: »Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo ogni volta che ne bevete in memoria di me«.

Dopo questo, Mosè ed Aaronne andarono dal Faraone e gli dissero: »Così dice l’Eterno, il DIO d’Israele: »Lascia andare il mio popolo, perché mi celebri una festa nel deserto««.

E gioirai davanti all’Eterno, il tuo DIO, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo servo e la tua serva, il Levita che è entro le tue porte, e lo straniero, l’orfano e la vedova che sono in mezzo a te, nel luogo che l’Eterno, il tuo DIO, ha scelto per farvi dimorare il suo nome.

Nehemia, che era il governatore Esdra, sacerdote e scriba, e i Leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: »Questo giorno è consacrato all’Eterno, il vostro DIO, non fate cordoglio e non piangete!«. Tutto il popolo infatti, ascoltando le parole della legge, piangeva.

I Leviti tenevano zitto tutto il popolo, dicendo: »Tacete, perché questo giorno è santo. Non rattristatevi!«.

Osserverete dunque la festa degli azzimi, poiché proprio in questo giorno ho fatto uscire le vostre schiere dal paese d’Egitto; osserverete dunque questo giorno d’età in età, come legge perpetua.

Osservate dunque questo come una prescrizione perpetua per voi e per i vostri figli.

Quindi l’Eterno disse a Mosè e ad Aaronne: »Questa la prescrizione della Pasqua: nessuno straniero ne mangerà;

Osserva dunque questa prescrizione nel tempo stabilito, di anno in anno.

Queste sono le feste dell’Eterno, le sante convocazioni che proclamerete nei loro tempi stabiliti.

Nel primo mese, il quattordicesimo giorno del mese, tra le due sere, è la Pasqua dell’Eterno;

Suoneranno le trombe i figli di Aaronne, i sacerdoti, sarà uno statuto perpetuo per voi e per i vostri discendenti.

L’Eterno disse ancora ad Aaronne: »Ecco, io vi affido pure la cura delle mie offerte elevate, di tutte le cose consacrate dei Figli d’Israele; le do a te e ai tuoi figli, come uno statuto perpetuo a motivo della vostra unzione.

»Osserva il mese di Abib e celebra la Pasqua in onore dell’Eterno, il tuo DIO, perché nel mese di Abib, l’Eterno, il tuo DIO, ti fece uscire dall’Egitto, durante la notte.

Da quel giorno in poi si fece così; Davide ne fece uno statuto e una norma per Israele fino al giorno d’oggi.

Il re diede a tutto il popolo quest’ordine: »Fate la Pasqua in onore dell’Eterno, il vostro DIO, come sta scritto in questo libro del patto«.

Ogni mattina offrirai assieme ad esso, come oblazione di cibo, la sesta parte di un efa e la terza parte di un hin di olio per inumidire il fior di farina: è un’oblazione di cibo all’Eterno da farsi regolarmente ogni giorno per sempre.

Togliete via dunque il vecchio lievito affinché siate una nuova pasta, come ben siete senza lievito, la nostra pasqua infatti, cioè Cristo, è stata immolata per noi.

Celebriamo perciò la festa non con vecchio lievito, né con lievito di malvagità e di malizia, ma con azzimi di sincerità e di verità.