Samuele rimase coricato fino al mattino, poi aprì le porte della casa dell’Eterno. Samuele temeva di raccontare ad Eli la visione.

Poi Elkanah ritornò a casa sua a Ramah e il fanciullo rimase a servire l’Eterno alla presenza del sacerdote Eli.

Ma Samuele prestava servizio davanti all’Eterno, anche se ancora fanciullo, ed era cinto di un efod di lino.

L’Eterno continuò ad apparire a Sciloh, perché a Sciloh l’Eterno si rivelava a Samuele mediante la sua parola.

Noi non vediamo piú i nostri segni non vi è piú profeta, e tra noi non vi è alcuno che sappia fino a quando.

Renderò l’uomo mortale piú raro dell’oro fino, l’umanità piú rara dell’oro di Ofir.

Ecco, verranno i giorni«, dice il Signore, l’Eterno, »in cui manderò la fame nel paese, non fame di pane né sete di acqua, ma piuttosto di udire le parole dell’Eterno.

Essi andranno errando da un mare all’altro, da nord a est, correranno qua e là in cerca della parola dell’Eterno, ma non la troveranno.