I leoncelli soffrono penuria e fame, ma quelli che cercano l’Eterno non mancano di alcun bene.

ha ricolmato di beni gli affamati e ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ma Abrahamo disse: »Figlio, ricordati che tu hai ricevuto i tuoi beni durante la tua vita e Lazzaro similmente i mali; ora invece egli è consolato e tu soffri.

A suo tempo, Anna concepì e partorì un figlio, a cui pose nome Samuele, dicendo: »Perché l’ho chiesto all’Eterno«.

Egli fa abitare la donna sterile in famiglia quale madre felice di figli. Alleluia.

Or la sua rivale la molestava continuamente per farla irritare, perché l’Eterno aveva chiuso il suo grembo.

»Giubila, o sterile, che non partorivi, prorompi in alte grida di gioia, tu che non provavi doglie di parto! Poiché i figli della desolata saranno piú numerosi dei figli della maritata, dice l’Eterno.

Colei che ha partorito sette, figli languisce ed esala lo spirito; il suo sole tramonta mentre è ancora giorno; è coperta di vergogna e confusa. Consegnerò i loro superstiti alla spada in balìa dei loro nemici«, dice l’Eterno.

Infatti sta scritto: »Rallegrati, o sterile che non partorisci! Prorompi e grida, tu che non senti doglie di parto, perché i figli dell’abbandonata saranno piú numerosi di quelli di colei che aveva marito«.