Poi Saul disse a Davide: »Ecco Merab, la mia figlia maggiore; io te la darò in moglie; sii per me un figlio valoroso e combatti le battaglie dell’Eterno«. Or Saul pensava: »Non sia la mia mano a colpirlo, ma sia la mano dei Filistei«.

Or avvenne che, quando venne il momento di dare Merab, figlia di Saul, a Davide, essa fu data in moglie ad Adriel, il Meholathita.

Così Saul pensò: »Gliela darò, perché sia per lui un laccio e perché egli cada sotto la mano dei Filistei«. Saul dunque disse a Davide una seconda volta: »Oggi puoi diventare mio genero«.

I servi di Saul riportarono queste parole a Davide. Ma Davide rispose: »Vi pare piccola cosa diventare genero del re? Io sono un uomo povero e di bassa condizione«.

Allora Saul disse: »Direte così a Davide: »Il re non desidera alcuna dote ma cento prepuzi dei Filistei, per fare vendetta sui nemici del re««. Or Saul complottava di far morire Davide per mezzo dei Filistei.

quando Davide si levò e partì con i suoi uomini e uccise duecento uomini dei Filistei. Poi Davide portò i loro prepuzi e li consegnò in numero esatto al re per diventare suo genero. Allora Saul gli diede sua figlia Mikal in moglie

E Caleb disse: »A chi attaccherà Kirjath-Sefer e la espugnerà, io darò in moglie mia figlia Aksah«.

Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: a chi vince io darò da mangiare dell’albero della vita, che è in mezzo al paradiso di Dio«.

Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: a chi vince io darò da mangiare della manna nascosta, e gli darò una pietruzza bianca, e sulla pietruzza sta scritto un nuovo nome che nessuno conosce, se non colui che lo riceve«.

Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche e io non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma confesserò il suo nome davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli.

Chi vince io lo farò una colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non uscirà mai piú fuori; e scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che scende dal cielo da presso il mio Dio, e il mio nuovo nome.

A chi vince concederò di sedere con me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono posto a sedere col Padre mio sul suo trono.

Inoltre vi rendiamo noto che non è lecito riscuotere tributo, imposta o pedaggio da alcuno dei sacerdoti, Leviti, cantori, portinai, Nethinei e servi di questa casa di Dio.

Pietro gli disse: »Dagli estranei«. Gesú disse: »I figli dunque sono esenti.