Dobbiamo pagare per l’acqua che beviamo, la nostra legna l’abbiamo solo a pagamento.

Ci procuriamo il pane a rischio della nostra vita, davanti alla spada del deserto.

Ma i pastori di Gherar altercarono coi pastori d’Isacco, dicendo: »L’acqua è nostra«. Ed egli chiamò il pozzo Esek, perché quelli avevano conteso con lui.

Allora egli se ne andò di là e scavò un altro pozzo per il quale quelli non altercarono. Ed egli lo chiamò Rehoboth, perché egli disse: »Ora l’Eterno ci ha messi al largo, e noi prospereremo nel paese«.

Ma sopraggiunsero dei pastori e le scacciarono. Allora Mosè si levò e venne in loro aiuto e abbeverò il loro gregge.

Esse risposero: »Un Egiziano ci ha liberate dalle mani dei pastori; inoltre ha attinto l’acqua per noi ed ha abbeverato il gregge«.

Voi attingerete con gioia l’acqua dalle fonti della salvezza.

Or dunque presentatevi, perché possa davanti all’Eterno mettere in evidenza con voi tutte le opere giuste che l’Eterno ha compiuto per voi e per i vostri padri.

Essi proclameranno il ricordo della tua grande bontà e canteranno con gioia la tua giustizia.

O popolo mio, ricorda dunque ciò che Balak, re di Moab, macchinava e che cosa gli rispose Balaam, figlio di Beor, da Scittim a Ghilgal, affinché tu riconosca la giustizia dell’Eterno«.

li condurrete ambedue alla porta di quella città e li lapiderete con pietre, ed essi moriranno: la fanciulla perché, pur essendo in città, non ha gridato, e l’uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così estirperai il male di mezzo a te.

Quando uscivo verso la porta della città e rizzavo il mio seggio in piazza,

uno spirito di giustizia per colui che siede per giudicare e la forza di quelli che in battaglia respingono il nemico fino alle sue porte.

»Fermati alla porta della casa dell’Eterno e là proclama questa parola e di’: Ascoltate la parola dell’Eterno o voi tutti di Giuda che entrate per queste porte per prostrarvi davanti all’Eterno!«.