Perciò i nostri anziani e tutti gli abitanti del nostro paese ci dissero: Prendete con voi delle provviste per il viaggio, andate loro incontro e dite loro: »Noi siamo vostri servi; fate dunque alleanza con noi«.

Ora dunque siete maledetti, e non cesserete mai di essere schiavi, spaccalegna e portatori di acqua per la casa del mio DIO«.

Ed ora eccoci nelle tue mani; fa’ a noi come ti sembra buono e giusto«.

ma in quel giorno li destinò ad essere spaccalegna e portatori d’acqua per l’assemblea e per l’altare dell’Eterno, nel luogo che egli avrebbe scelto, fino al giorno d’oggi.

»Maledetto sia Canaan! Egli sia il servo dei servi dei suoi fratelli!«.

Poi disse: »Benedetto sia l’Eterno, il DIO di Sem, e sia Canaan suo servo.

Se accetta la tua offerta di pace e ti apre le sue porte, tutto il popolo che vi si trova pagherà i tributi e ti servirà.

Tutta la gente rimasta degli Amorei, degli Hittei, dei Perezei, degli Hivvei e dei Gebusei, che non erano dei figli d’Israele,

cioè i loro discendenti che erano rimasti dopo di loro nel paese e che gli Israeliti non erano riusciti a votare allo sterminio, Salomone li reclutò per il lavoro forzato fino al giorno d’oggi.

Perciò il prefetto del palazzo, il governatore della città, gli anziani e i tutori dei figli di Achab mandarono a dire a Jehu: »Noi siamo tuoi servi e faremo tutto quello che ci ordinerai; non eleggeremo re nessuno; fa’ ciò che meglio ti pare«