Ora so che l’Eterno è piú grande di tutti gli dei; si, egli lo ha dimostrato loro, quando hanno agito orgogliosamente contro Israele«.

poiché l’Eterno, il vostro DIO è il DIO degli dèi, il Signor dei signori, il Dio grande, forte e tremendo, che non usa alcuna parzialità e non accetta regali,

Salmo di Asaf. DIO sta nell’assemblea di DIO; egli giudica in mezzo agli dèi.

Poiché l’Eterno è un DIO grande e un gran Re su tutti gli dèi.

Siano tutti confusi quelli che servono le sculture e quelli che si vantano degli idoli; si prostrino davanti a lui tutti gli dèi.

Celebrate il DIO degli dèi, perché la sua benignità dura in eterno.

Il re parlò a Daniele e disse: »In verità il vostro Dio è il Dio degli dèi, il Signore dei re e il rivelatore dei segreti, poiché tu hai potuto rivelare questo segreto«.

Quindi il re agirà come vuole, si innalzerà, si magnificherà al di sopra di ogni dio e proferirà cose sorprendenti contro il Dio degli dèi; prospererà finché l’indignazione sia completata, perché ciò che è decretato si compirà.

il solo che ha l’immortalità e abita una luce inaccessibile che nessun uomo ha mai visto né può vedere, al quale sia l’onore e il dominio eterno. Amen.

E sulla sua veste e sulla coscia portava scritto un nome: IL RE DEI RE e IL SIGNORE DEI SIGNORI.

tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, e perdona, intervieni e rendi a ciascuno secondo la sua condotta, tu che conosci il cuore di ognuno; (tu solo infatti conosci il cuore di tutti i figli degli uomini),

pur sapendo che non sono colpevole e che non c’è nessuno che mi può liberare dalla tua mano?

Ma egli conosce la strada che io prendo; se mi provasse, ne uscirei come l’oro.

O Eterno, DIO mio, se ho fatto questo, se vi è perversità nelle mie mani.

non l’avrebbe DIO scoperto? Egli infatti conosce i segreti del cuore.

Al maestro del coro. Salmo di Davide. Tu mi hai investigato, o Eterno e mi conosci.

Tu esamini accuratamente il mio cammino e il mio riposo e conosci a fondo tutte le mie vie.

Tu mi cingi di dietro e davanti e metti la tua mano su di me.

Dove potrei andare lontano dal tuo Spirito, o dove potrei fuggire lontano dalla tua presenza?

Se prendo le ali dell’alba e vado a dimorare all’estremità del mare,

Se dico: »Certo le tenebre mi nasconderanno«, persino la notte diventerà luce intorno a me;

Ma tu, o Eterno, mi conosci, mi vedi ed esamini il mio cuore, nei tuoi confronti. Trascinali al macello come pecore e appartali per il giorno del massacro!

Io, l’Eterno, investigo il cuore, metto alla prova la mente per rendere a ciascuno secondo le sue vie secondo il frutto delle sue azioni.

ma Gesú non si fidava di loro, perché li conosceva tutti,

e perché non aveva bisogno che alcuno gli testimoniasse dell’uomo, perché egli conosceva ciò che vi era nell’uomo. Gesú ammaestra Nicodemo sulla nuova nascita

Gli chiese per la terza volta: »Simone di Giona, mi ami tu?«. Pietro si rattristò che per la terza volta gli avesse chiesto: »Mi ami tu?«, e gli rispose: »Signore, tu sai ogni cosa, tu sai che io ti amo«. Gesú gli disse: »Pasci le mie pecore.

E pregando, dissero: »Tu, Signore, che conosci i cuori di tutti, mostra quale di questi due hai scelto,

Perché? Forse perché non vi amo? Dio lo sa.

Il Dio e Padre del nostro Signor Gesú Cristo, che è benedetto in eterno, sa che io non mento.

E non vi è alcuna creatura nascosta davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto.

E farò perire con la morte i suoi figli; e tutte le chiese conosceranno che io sono colui che investiga le menti e i cuori, e renderò a ciascuno di voi secondo le sue opere.

Egli farà risplendere la tua giustizia come la luce e la tua rettitudine come il mezzodí.

Io sopporterò l’indignazione dell’Eterno, perché ho peccato contro di lui, finché egli difenderà la mia causa e farà giustizia per me; egli mi farà uscire alla luce e io contemplerò la sua giustizia.

Allora vedrete nuovamente la differenza che c’è fra il giusto e l’empio, fra colui che serve DIO e colui che non lo serve«.

E, quando Pietro salí a Gerusalemme, quelli che erano circoncisi contendevano con lui

Ma Pietro cominciando dall’inizio, spiegò loro per ordine come si erano svolti i fatti dicendo:

Guardandovi attentamente dentro scorsi e vidi quadrupedi, fiere, rettili della terra e uccelli del cielo.

Ma io dissi: »Niente affatto, Signore, poiché non mi è mai entrato in bocca nulla di impuro o di contaminato«.

E ciò accadde per tre volte, poi ogni cosa fu di nuovo ritirata in cielo.

E lo Spirito mi disse di andare con loro, senza avere alcuna esitazione. Or con me vennero anche questi sei fratelli, e cosí entrammo nella casa di quell’uomo.

Egli ti dirà parole, per mezzo delle quali sarai salvato tu e tutta la tua casa".

Mi ricordai allora della parola del Signore che diceva: »Giovanni ha battezzato con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo«.

Udite queste cose, essi si calmarono e glorificavano Dio, dicendo: »Dio dunque ha concesso il ravvedimento anche ai gentili per ottenere la vita!«.

Conoscendo dunque il timore del Signore, persuadiamo gli uomini, e siamo conosciuti da Dio, or io spero di essere conosciuto anche dalle vostre coscienze.

Poiché la ribellione è come il peccato di divinazione, e l’ostinatezza è come il culto agli idoli e agli dei domestici. Poiché hai rigettato la parola dell’Eterno anch’egli ti ha rigettato come re«.

Se ho agito con falsità, o il mio piede si è affrettato a seguire la frode,

Se i miei passi sono usciti dalla retta via, e il mio cuore ha seguito i miei occhi, o qualche macchia si è attaccata alle mie mani,

se ho mangiato il suo frutto senza pagare, se ho fatto esalare l’ultimo respiro ai suoi padroni,

Qui terminano le parole di Giobbe.

O Eterno, DIO mio, se ho fatto questo, se vi è perversità nelle mie mani.

mi perseguiti pure il nemico e mi raggiunga, calpesti a terra la mia vita e trascini la mia gloria nella polvere.

Se ho fatto del male e ho commesso qualche cosa degna di morte, non rifiuto di morire, ma se non c’è nulla di vero nelle cose delle quali costoro mi accusano, nessuno può consegnarmi nelle loro mani. Mi appello a Cesare«