Poi Giosuè li benedisse e li congedò, ed essi tornarono alle loro tende.

Poi Giuseppe condusse Giacobbe suo padre dal Faraone e glielo presentò. E Giacobbe benedisse il Faraone.

Giacobbe benedisse ancora il Faraone e si ritirò dalla presenza del Faraone.

Allora Eli le rispose: »Va’ in pace, e il DIO d’Israele ti conceda ciò che gli hai richiesto«.

Ma la mia colomba, la mia perfetta, è unica; è l’unica di sua madre, la prescelta di colei che l’ha partorita. Le fanciulle l’hanno vista e l’hanno proclamata beata, sí, anche le regine e le concubine, e l’hanno lodata.

Poi Giosuè, e tutto Israele con lui, salì da Eglon a Hebron e l’attaccarono.

La presero e la passarono a fil di spada con il suo re, con tutte le sue città e con tutte le persone che vi si trovavano; non vi lasciò alcun superstite, esattamente come aveva fatto a Eglon; ma la votò allo sterminio con tutte le persone che vi si trovavano.

A Caleb, figlio di Jefunneh, Giosuè diede una parte in mezzo ai figli di Giuda, come l’Eterno gli aveva comandato: Kirjath-Arba, che è Hebron (Arba era padre di Anak).

Furono dunque date loro Kirjath-arba, cioè Hebron, (Arba fu padre di Anak), nella regione montuosa di Giuda, con i suoi terreni da pascolo tutt’intorno;

ma diedero il territorio della città e i loro villaggi a Caleb, figlio di Jefunneh, come sua proprietà.

Diedero quindi Hebron a Caleb, come Mosè aveva detto; ed egli ne scacciò i tre figli di Anak.

a loro fu dato Hebron nel paese di Giuda con i suoi terreni attigui da pascolo;

mai campi della città e i suoi villaggi furono dati a Caleb, figlio di Jefunneh.