Figli, ubbidite ai genitori in ogni cosa, poiché questo è accettevole al Signore.

Ecco, come gli occhi dei servi sono rivolti alla mano dei loro padroni e gli occhi della serva alla mano della sua padrona, cosí i nostri occhi, sono rivolti all’eterno, DIO nostro, finché egli abbia pietà di noi.

»Un figlio onora il padre e un servo il suo signore. Se dunque io sono padre dov’è il mio onore? E se sono signore, dov’è il timore di me?«, dice l’Eterno degli eserciti a voi, sacerdoti, »che disprezzate il mio nome, eppure dite: »In che cosa abbiamo disprezzato il tuo nome?«.

Perché io sono un uomo sotto l’autorità di altri e ho sotto di me dei soldati; e se dico all’uno: »Va’« egli va; e se dico all’altro: »Vieni« egli viene; e se dico al mio servo: »Fa’ questo« egli lo fa«.

Ora, perché mi chiamate, Signore, Signore, e non fate quello che dico?

Poiché anch’io sono un uomo sottoposto all’autorità altrui e ho sotto di me dei soldati, e dico ad uno: »Va’« ed egli va, e a un altro: »Vieni« ed egli viene, e al mio servo: »Fa’ questo« ed egli lo fa«.

Servi, ubbidite ai vostri padroni secondo la carne con timore e tremore, nella semplicità del vostro cuore, come a Cristo,

servendo con amore, come a Cristo e non come agli uomini,

Tutti coloro che sono sotto il giogo della schiavitù reputino i loro padroni degni di ogni onore, perché non vengano bestemmiati il nome di Dio e la dottrina.

Quelli poi che hanno padroni credenti non li disprezzino perché sono fratelli, ma li servano ancora meglio, perché coloro che ricevono il beneficio del loro servizio sono credenti e carissimi. Insegna queste cose ed esorta a praticarle.

I servi siano sottomessi ai propri padroni, cercando di compiacerli in ogni cosa, di non contraddirli,

di non frodarli, ma di mostrare una totale fedeltà, affinché in ogni cosa onorino l’insegnamento di Dio, nostro Salvatore.

non piú però come schiavo, ma molto piú che schiavo, come un fratello a me carissimo, ma ora molto piú a te, tanto nella carne che nel Signore.

Servi, siate con ogni timore sottomessi ai vostri padroni, non solo ai buoni e giusti, ma anche agli ingiusti,

perché è cosa lodevole se uno, per motivo di coscienza davanti a Dio, sopporta afflizioni soffrendo ingiustamente.

Infatti, cerco io ora di cattivarmi l’approvazione degli uomini o quella di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Infatti, se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo.

ma, come siamo stati approvati da Dio da esserci affidato l’evangelo, cosí parliamo non in modo da piacere agli uomini, ma a Dio che prova i nostri cuori.

La lampada del corpo è l’occhio; se dunque l’occhio tuo è puro, tutto il tuo corpo sarà illuminato

E perseveravano con una sola mente tutti i giorni nel tempio e rompendo il pane di casa in casa, prendevano il cibo insieme con gioia e semplicità di cuore,

Servi, ubbidite ai vostri padroni secondo la carne con timore e tremore, nella semplicità del vostro cuore, come a Cristo,

Il terzo giorno, Giuseppe disse loro: »Fate questo e vivrete; io temo DIO!

Io aggiunsi: »Ciò che state facendo non è buono. Non dovreste invece camminare nel timore del nostro DIO per evitare l’oltraggio delle nazioni nostre nemiche?

Invece i passati governatori che mi avevano preceduto avevano gravato il popolo prendendo da esso pane e vino, oltre a quaranta sicli d’argento. Perfino i loro servi spadroneggiavano sul popolo; ma io non ho fatto cosí, perché ho avuto timore di DIO.

(4:7) Poiché nei molti sogni e nelle molte parole c’è vanità; ma tu temi DIO,

Anche se il peccatore fa cento volte il male e prolunga i suoi giorni, tuttavia io so che otterranno bene quelli che temono DIO, che provano timore davanti a lui.

Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: »Temi DIO e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto dell’uomo«.

Avendo dunque queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito. compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.