Ora a colui che opera, la ricompensa non è considerata come grazia, ma come debito;

invece colui che non opera, ma crede in colui che giustifica l’empio, la sua fede gli è imputata come giustizia.

Poiché se sono eredi quelli che sono della legge, la fede è resa vana e la promessa è annullata,

Perciò l’eredità è per fede, in tal modo essa è per grazia, affinché la promessa sia assicurata a tutta la progenie, non solamente a quella che è dalla legge, ma anche a quella che deriva dalla fede di Abrahamo, il quale

Che diremo dunque? Che i gentili, che non cercavano la giustizia, hanno ottenuta la giustizia, quella giustizia però che deriva dalla fede,

Perché? Perché la cercava non mediante la fede ma mediante le opere della legge; essi infatti hanno urtato nella pietra d’inciampo.

Mosé infatti descrive cosí la giustizia che proviene dalla legge: »L’uomo che fa quelle cose, vivrà per esse«.

Ma la giustizia che proviene dalla fede dice cosí: »Non dire in cuor tuo: Chi salirà in Cielo?«. Questo significa farne discendere Cristo.

E se è per grazia, non è piú per opere, altrimenti la grazia non sarebbe piú grazia; ma se è per opere, non è piú grazia, altrimenti l’opera non sarebbe piú opera.

Osserverete i miei statuti e i miei decreti, mediante i quali, chiunque li metterà in pratica, vivrà. Io sono l’Eterno.

Tu li esortavi per farli tornare alla tua legge, ma essi si inorgoglivano e non ubbidivano ai tuoi comandamenti, e peccavano contro i tuoi decreti per mezzo dei quali, se uno li mette in pratica salva la vita; ritraevano le loro spalle dal giogo, indurivano la loro cervice e rifiutavano di ubbidire.

Diedi loro i miei statuti e feci loro conoscere i miei decreti, osservando i quali l’uomo vivrà per essi.

Ma la casa d’Israele si ribellò contro di me nel deserto; non camminarono secondo i miei statuti e rigettarono i miei decreti, osservando i quali l’uomo vivrà per essi, e profanarono grandemente i miei sabati. Cosí io decisi di riversare su di loro il mio furore nel deserto, per consumarli.

Ed egli disse: »Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non uno solo, cioè: Dio. Ora, se tu vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti«.

Allora ecco, un certo dottore della legge si levò per metterlo alla prova e disse: »Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?«.

E quegli, rispondendo, disse: »Ama a il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il prossimo tuo come te stesso«.

Mosé infatti descrive cosí la giustizia che proviene dalla legge: »L’uomo che fa quelle cose, vivrà per esse«.

Ma la giustizia che proviene dalla fede dice cosí: »Non dire in cuor tuo: Chi salirà in Cielo?«. Questo significa farne discendere Cristo.