Actes 17:18
Con lui discutevano pure alcuni filosofi epicurei, e stoici. Alcuni dicevano: »Che vuol dire questo cianciatore?«. E gli altri: »Egli pare essere un annunziatore di divinità straniere«, perché annunziava loro Gesú e la risurrezione.
Actes 21:37
Mentre Paolo stava per essere introdotto nella fortezza, disse al tribuno: »Mi è lecito dirti qualcosa?«. Quegli rispose: »Sai il greco?
Actes 21:38
Non sei tu quell’Egiziano che tempo fa insorse e condusse nel deserto quei quattromila briganti?«.
Actes 25:14
E poiché vi si trattennero parecchi giorni, Festo espose al re il caso di Paolo, dicendo: »Felice ha lasciato prigioniero un certo uomo,
Actes 25:15
contro il quale, quando io fui a Gerusalemme, i capi dei sacerdoti e gli anziani dei Giudei presentarono accuse, chiedendo la sua condanna.
Actes 25:19
Ma avevano solamente dei punti di disaccordo sulla loro religione e intorno a un certo Gesú, morto, che Paolo diceva essere vivente.
Actes 25:26
E, siccome non ho nulla di certo da scrivere all’imperatore nei suoi confronti, l’ho condotto qui davanti a voi, e principalmente davanti a te, o re Agrippa, affinché dopo questa udienza io possa avere qualcosa da scrivere.
1 Corinthiens 4:9
Perché io ritengo che Dio ha designato noi apostoli come gli ultimi di tutti, come uomini condannati a morte, poiché siamo stati fatti un pubblico spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini.
2 Corinthiens 4:2
Anzi abbiamo rinunziato ai sotterfugi della vergogna, non camminando con astuzia, né falsificando la parola di Dio, ma mediante la manifestazione della verità, raccomandando noi stessi alla coscienza di ogni uomo davanti a Dio.
2 Corinthiens 5:11
Conoscendo dunque il timore del Signore, persuadiamo gli uomini, e siamo conosciuti da Dio, or io spero di essere conosciuto anche dalle vostre coscienze.
2 Corinthiens 11:6
E se anche sono rozzo nel parlare, non lo sono però nella conoscenza; anzi lo abbiamo dimostrato a voi in ogni modo e in tutte le cose.
Actes 19:26
Or voi vedete e udite che questo Paolo ha persuaso e sviato un gran numero di gente non solo in Efeso, ma in quasi tutta l’Asia, dicendo che non sono dèi quelli costruiti da mano d’uomo.
Romains 15:19
con potenza di segni e di prodigi, con la potenza dello Spirito di Dio; cosí, da Gerusalemme e nei dintorni fino all’Illiria, ho compiuto il servizio dell’evangelo di Cristo,
Galates 1:22-24
22
Or io ero sconosciuto personalmente alle chiese della Giudea, che sono in Cristo,
23
ma esse udivano soltanto dire: »Colui che prima ci perseguitava, ora annunzia quella fede che egli devastava«,
24
e glorificavano Dio per causa mia.
2 Corinthiens 1:8-10
8
Perché non vogliamo, fratelli, che ignoriate la nostra afflizione che ci capitò in Asia, come siamo stati eccessivamente gravati al di là delle nostre forze, tanto da giungere a disperare della vita stessa.
9
Anzi avevamo già in noi stessi la sentenza di morte, affinché non ci confidassimo in noi stessi, ma in Dio che risuscita i morti,
10
il quale ci ha liberati e ci libera da un sí grande pericolo di morte, e nel quale speriamo che ci libererà ancora nell’avvenire,
2 Corinthiens 4:10
portando del continuo nel nostro corpo il morire del Signore Gesú, affinché anche la vita di Gesú si manifesti nel nostro corpo.
2 Corinthiens 4:11
Noi che viviamo, infatti siamo del continuo esposti alla morte per Gesú, affinché anche la vita di Gesú si manifesti nella nostra carne mortale.
Romains 8:36
Come sta scritto: »Per amor tuo siamo tutto il giorno messi a morte; siamo stati reputati come pecore da macello«.
1 Corinthiens 4:9
Perché io ritengo che Dio ha designato noi apostoli come gli ultimi di tutti, come uomini condannati a morte, poiché siamo stati fatti un pubblico spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini.
1 Corinthiens 15:31
Io muoio ogni giorno per il vanto di voi, che ho in Cristo Gesú nostro Signore.
Psaumes 118:17
io non morrò, ma vivrò e racconterò le opere dell’Eterno.
Psaumes 118:18
L’Eterno mi ha punito duramente, ma non mi ha lasciato in balìa della morte.
1 Corinthiens 11:32
Ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, affinché non siamo condannati col mondo.