Or io avevo determinato in me stesso di non venire di nuovo da voi con tristezza.
2
Perché se io vi rattristo, chi mi rallegrerà, se non colui stesso che sarà stato da me rattristato?
3
E vi ho scritto in quel modo affinche, alla mia venuta, non avessi tristezza da coloro che dovrebbero rallegrarmi, avendo fiducia in voi tutti che la mia gioia è quella di voi tutti.
Vi prego che, quando sarò presente non sia obbligato a procedere arditamente con quella sicurezza di cui sono reputato audace contro certuni, che ci reputano come se camminassimo secondo la carne.
e siamo pronti a punire qualsiasi disubbidienza, quando la vostra ubbidienza sarà perfetta.
7
Guardate voi allapparenza delle cose? Se qualcuno è convinto in se stesso di essere di Cristo, consideri anche questo in se stesso: come egli è di Cristo, cosí anche noi siamo di Cristo.
8
E anche se mi vantassi un po di piú della nostra autorità, che il Signore ci ha dato per la vostra edificazione e non per la vostra distruzione, non ne sarei svergognato.
9
E non vorrei sembrare che io cerchi di spaventarvi con le mie lettere.
10
Perché, dice qualcuno: »ben le sue lettere sono dure e forti, ma la sua presenza fisica è debole, e la sua parola di poco conto«.
11
Quel tale consideri che come siamo a parole, per mezzo di lettere quando siamo assenti, cosí saremo anche con i fatti quando saremo presenti.
Temo infatti che talora, quando verrò, non vi trovi come vorrei, e di essere anchio trovato da voi quale non mi vorreste, che talora non ci siano fra voi contese, gelosie, ire, risse, diffamazioni, insinuazioni, superbie, tumulti;
Lho detto prima, quando ero presente tra di voi per la seconda volta, e lo dichiaro ora che sono assente. Scrivo a quelli che hanno in precedenza peccato e a tutti gli altri che, se vengo di nuovo, non risparmierò nessuno.
Perciò scrivo queste cose, essendo assente, affinché, quando sarò presente, non proceda rigidamente, secondo lautorità che il Signore mi ha dato per ledificazione e non per la distruzione.