Quando le parole di Esaú, suo figlio maggiore, furono riferite a Rebecca, ella mandò a chiamare Giacobbe, suo figlio minore, e gli disse: »Ecco, Esaú, tuo fratello, si consola nei tuoi riguardi, pensando di ucciderti.
Questa è la discendenza di Giacobbe. Giuseppe, alletà di diciassette anni, pascolava il gregge coi suoi fratelli; il giovinetto stava con i figli di Bilhah e con i figli di Zilpah mogli di suo padre. Or Giuseppe riferì al loro padre la mala fama che circolava sul loro conto.
Ma uno dei servi avvertì Abigail, la moglie di Nabal dicendole: »Ecco Davide ha inviato messaggeri dal deserto per salutare il nostro padrone, ma egli li ha insultati.
15
Eppure questi uomini sono stati molto buoni verso di noi; non abbiamo ricevuto alcun male e non ci è mancato nulla durante tutto il tempo in cui abbiamo girovagato con loro quando eravamo in campagna.
16
Essi sono stati per noi un muro di protezione notte e giorno per tutto il tempo in cui siamo stati con loro pascolando il gregge.
17
Sappi e vedi ciò che devi fare. perché accadrà qualche sventura al nostro padrone e a tutta la sua casa; egli è un uomo così malvagio, che non gli si può parlare«.
Cè qualcuno di voi che, quando ha una questione contro un altro, osa farlo giudicare dagli ingiusti invece che dai santi?
2
Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicare dei piccoli problemi?
3
Non sapete voi che noi giudicheremo gli angeli? Quanto piú possiamo giudicare le cose di questa vita!
4
Se avete dunque delle cause giudiziarie per cose di questa vita, stabilite come giudici quelli che nella chiesa sono i meno stimati.
5
Dico questo per farvi vergogna. Cosí, non cè tra voi neppure un savio, che nel vostro mezzo sia capace di pronunciare un giudizio tra i suoi fratelli?
6
Il fratello invece chiama in giudizio il fratello, e ciò davanti agli infedeli.
7
E certamente già un male che abbiate tra di voi delle cause gli uni contro gli altri. Perché non subite piuttosto un torto? Perché non vi lasciate piuttosto defraudare?
Temo infatti che talora, quando verrò, non vi trovi come vorrei, e di essere anchio trovato da voi quale non mi vorreste, che talora non ci siano fra voi contese, gelosie, ire, risse, diffamazioni, insinuazioni, superbie, tumulti;
è gonfio e non conosce nulla, ma ha un interesse morboso in questioni e dispute di parole, da cui nascono invidia litigi, maldicenze, cattivi sospetti,