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Quando Erode vide Gesú, se ne rallegrò grandemente; da molto tempo infatti desiderava vederlo, perché aveva sentito dire molte cose di lui e sperava di vederlo compiere qualche miracolo.
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Egli gli rivolse molte domande, ma Gesú non gli rispose nulla.
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Intanto i capi dei sacerdoti e gli scribi stavano là accusandolo con veemenza.
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Allora Erode, con i suoi soldati, dopo averlo oltraggiato e schernito, lo rivestí di una veste splendida e lo rimandò da Pilato.
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In quel giorno Erode e Pilato divennero amici, mentre prima erano stati nemici.
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Allora Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti i magistrati e il popolo,
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disse loro: »Voi mi avete portato questuomo, come uno che perverte il popolo; ed ecco, dopo averlo esaminato alla vostra presenza, non ho trovato in lui nessuna delle colpe di cui lo accusate
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e neppure Erode, perche lo ha rimandato a noi; in realtà egli non ha fatto nulla che meriti la morte.
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Perciò, dopo averlo fatto flagellare, lo rilascerò«.
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Ora in occasione della festa di Pasqua, il governatore doveva liberare qualcuno.
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Ma essi tutti insieme gridarono, dicendo: »A morte costui, e liberaci Barabba«.
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Questi era stato incarcerato per una sedizione fatta in città e per omicidio.
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Perciò Pilato desiderando liberare Gesú parlò loro di nuovo.
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Ma essi gridavano, dicendo: »Crocifiggilo, crocifiggilo«.
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Per la terza volta, egli disse loro: »Ma che male ha fatto costui? Io non ho trovato in lui alcuna colpa che meriti la morte. Perciò, dopo averlo fatto flagellare, lo rilascerò«.
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Ma quelli insistevano con grandi grida, chiedendo che fosse crocifisso, e le loro grida e quelle dei capi dei sacerdoti finirono per prevalere.
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Pilato allora decise che fosse fatto ciò che chiedevano.