Come Paolo stava per aprire la bocca, Gallione disse ai Giudei: »Se si trattasse di qualche ingiustizia o misfatto, o Giudei, io vi ascolterei pazientemente, secondo la ragione;
»LEterno Dio degli dèi, lEterno Dio degli dèi! Egli lo sa, e anche Israele lo saprà. Se è stato per ribellione o per infedeltà verso lEterno, non risparmiateci in questo giorno.
Eccomi, testimoniate contro di me davanti allEterno e davanti al suo unto: A chi ho preso il bue? A chi ho preso lasino? Chi ho defraudato? Chi ho oppresso? Dalle mani di chi ho accettato alcun regalo che mi abbia accecato gli occhi? Io ve lo restituirò«.
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Essi risposero: »Tu non ci hai defraudato, non ci hai oppresso e non hai preso nulla dalle mani di alcuno«.
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Egli disse loro: »LEterno è testimone contro di voi e il suo unto è testimone in questo giorno, che non avete trovato nulla nelle mie mani«. Essi risposero: »Si, è testimone!«.
Ma Paolo disse loro: »Dopo averci pubblicamente battuti senza essere stati condannati in giudizio, noi che siamo cittadini romani, ci hanno gettati in prigione e ora ci fanno uscire di nascosto? No davvero! Vengano loro stessi a condurci fuori«.
Ma, quando lo ebbero disteso con le cinghie, Paolo disse al centurione che era presente: »Vi è lecito flagellare un cittadino romano, non ancora condannato?«.
Allora Paolo disse: »Io sto davanti al tribunale di Cesare, dove devo essere giudicato, io non ho fatto alcun torto ai Giudei, come tu stesso sai molto bene.
Or Davide disse in cuor suo: »Un giorno o laltro io perirò per mano di Saul; non vi è nulla di meglio per me che mettermi in salvo nel paese dei Filistei; così Saul desisterà dal ricercarmi ancora in tutto il territorio dIsraele così scamperò dalle sue mani«.