Actes 23:6-9
6
Paolo quindi, sapendo che una parte dei presenti era composta di sadducei e l’altra di farisei gridò a quelli del sinedrio: »Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei, è a motivo della speranza e della risurrezione dei morti che vengo giudicato«.
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Appena egli disse questo, nacque un dissenso fra i farisei e i sadducei, e l’assemblea si divise;
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infatti i sadducei dicono che non vi è risurrezione né angelo, né spirito, mentre i farisei affermano l’una e l’altra cosa.
9
Si fece allora un grande clamore. Gli scribi del partito dei farisei, alzatisi, protestavano con forza e dicevano: »Noi non troviamo nulla di male in quest’uomo; e se uno spirito o un angelo gli avesse parlato? Non combattiamo contro Dio«.
Actes 18:15
ma se sono questioni che riguardano parole, nomi e la vostra legge, vedetevela voi, perché io non voglio essere giudice di tali cose«.
Actes 24:5
Noi abbiamo trovato che quest’uomo è una peste e suscita sedizioni fra tutti i Giudei che sono nel mondo, ed è capo della setta dei Nazareni.
Actes 24:6
Egli ha perfino tentato di profanare il tempio; per questo noi l’abbiamo preso e lo volevamo giudicare secondo la nostra legge.
Actes 24:10-21
10
Allora Paolo, dopo che il governatore gli fece cenno di parlare, rispose: »Sapendo che da molti anni tu sei giudice di questa nazione, con piú coraggio parlo a mia difesa.
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Non piú di dodici giorni fa come tu puoi verificare, io salii a Gerusalemme per adorare.
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Or essi non mi hanno trovato nel tempio a disputare con alcuno, o a incitare la folla né nelle sinagoghe né per la città;
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né possono provare le cose delle quali ora mi accusano.
14
Ma questo ti confesso che, secondo la Via che essi chiamano setta io servo cosí il Dio dei padri, credendo a tutte le cose che sono scritte nella legge e nei profeti,
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avendo in Dio la speranza, che anch’essi condividono, che vi sarà una risurrezione dei morti, tanto dei giusti che degli ingiusti.
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Per questo io mi sforzo di avere continuamente una coscienza irreprensibile davanti a Dio e davanti agli uomini.
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Ora, dopo molti anni, io sono venuto a portare elemosine e offerte alla mia nazione.
18
Mentre facevo questo, essi mi hanno trovato purificato nel tempio, senza alcun assembramento o tumulto.
19
Ma vi erano alcuni Giudei dell’Asia che dovevano comparire davanti a te per accusarmi, se avevano qualcosa contro di me.
20
O questi stessi dicano se hanno trovato alcun misfatto in me, quando stavo davanti al sinedrio,
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a meno che sia per questa sola parola che io gridai stando in piedi in mezzo a loro: E’ a motivo della risurrezione dei morti che oggi vengo giudicato da voi.
Actes 25:19
Ma avevano solamente dei punti di disaccordo sulla loro religione e intorno a un certo Gesú, morto, che Paolo diceva essere vivente.
Actes 25:20
Ora, essendo io perplesso davanti a una controversia del genere, gli chiesi se voleva andare a Gerusalemme e là essere giudicato intorno a queste cose.
Actes 25:7
Quando egli giunse, i Giudei che erano discesi da Gerusalemme lo attorniarono, portando contro a Paolo molte e gravi accuse, che però non potevano provare.
Actes 25:8
Paolo diceva a sua difesa: »Io non ho peccato né contro la legge dei Giudei né contro il tempio né contro Cesare«.
Actes 25:11
Se ho fatto del male e ho commesso qualche cosa degna di morte, non rifiuto di morire, ma se non c’è nulla di vero nelle cose delle quali costoro mi accusano, nessuno può consegnarmi nelle loro mani. Mi appello a Cesare«
Actes 25:25
Io però, avendo riscontrato che non ha fatto alcuna cosa degna di morte ed essendosi egli stesso appellato ad Augusto, ho deliberato di mandarlo.
Actes 26:31
Ritiratisi in disparte, parlavano tra di loro e dicevano: »Quest’uomo non ha fatto nulla che meriti la morte o la prigione«.