Con lui discutevano pure alcuni filosofi epicurei, e stoici. Alcuni dicevano: »Che vuol dire questo cianciatore?«. E gli altri: »Egli pare essere un annunziatore di divinità straniere«, perché annunziava loro Gesú e la risurrezione.

Altri invece li schernivano e diceva no: »Sono ripieni di vin dolce!«.

Guardate, o sprezzatori, meravigliatevi e siate consumati, perché io compio un’opera ai vostri giorni, un’opera che non credereste, se qualcuno ve la raccontasse.

Ma avevano solamente dei punti di disaccordo sulla loro religione e intorno a un certo Gesú, morto, che Paolo diceva essere vivente.

Perché mai ritenete incredibile che Dio risusciti i morti?

Ora, mentre Paolo diceva queste cose a sua difesa, Festo disse ad alta voce: »Paolo, tu farnetichi; le molte lettere ti fanno uscire di senno«.

Ma egli disse: »Io non farnetico, eccellentissimo Festo, ma proferisco parole di verità e di buon senno.

Allora Lot uscì e parlò ai suoi generi che avevano sposato le sue figlie, e disse: »Levatevi, uscite da questo luogo, perché l’Eterno sta per distruggere la città«. Ma ai generi parve che egli volesse scherzare.

Poiché, se tornate all’Eterno, i vostri fratelli e i vostri figli saranno trattati con compassione da quelli che li hanno deportati e ritorneranno in questo paese, perché l’Eterno, il vostro DIO, è clemente e misericordioso e non ritirerà la sua faccia da voi, se ritornerete a lui«.

Tuttavia alcuni uomini di Ascer, di Manasse e di Zabulon si umiliarono e vennero a Gerusalemme.

Ma essi si beffarono dei messaggeri di DIO, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti, finché l’ira dell’Eterno contro il suo popolo raggiunse un punto in cui non c’era piú rimedio.

Intanto gli uomini che tenevano Gesú lo schernivano, percuotendolo.

Allora Erode, con i suoi soldati, dopo averlo oltraggiato e schernito, lo rivestí di una veste splendida e lo rimandò da Pilato.

Anche i soldati lo schernivano, accostandosi e presentandogli dell’aceto.

ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che è scandalo per i Giudei e follia per i Greci;

Noi siamo stolti per Cristo, ma voi siete savi in Cristo, noi siamo deboli ma voi forti; voi siete onorati, ma noi disprezzati.

Altri ancora subirono scherni e flagelli, e anche catene e prigionia.

Usciamo dunque fuori del campo e andiamo a lui portando il suo vituperio.

E siccome Paolo parlava di giustizia, di autocontrollo e del giudizio futuro, Felice, tutto spaventato, rispose: »Per il momento va’ quando avrò opportunità, ti manderò a chiamare«.

Ma tutti allo stesso modo cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: »Ho comprato un podere e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi«.

perché egli dice: »Io ti ho esaudito nel tempo accettevole e ti ho soccorso nel giorno della salvezza«. Ecco ora il tempo accettevole, ecco ora il giorno della salvezza.

Perciò, come dice lo Spirito Santo: »Oggi, se udite la sua voce,

non indurite i vostri cuori come nella provocazione, nel giorno della tentazione nel deserto,