e, presentatili ai pretori, dissero: »Questi uomini, che sono Giudei, turbano la nostra città,

Allora la folla insorse tutta insieme contro di loro; e i pretori, strappate loro le vesti, comandarono che fossero frustati.

Questi, ricevuto un tale ordine, li gettò nella parte piú interna della prigione e fissò i loro piedi ai ceppi.

Ma, quando lo ebbero disteso con le cinghie, Paolo disse al centurione che era presente: »Vi è lecito flagellare un cittadino romano, non ancora condannato?«.

Il tribuno allora si recò da Paolo e gli chiese: »Dimmi, sei tu un cittadino romano?«. Egli disse: »Sí, lo sono«.

Al maestro del coro. Sul motivo: »Non distruggere«. Inno di Davide. E proprio secondo giustizia che parlate, o potenti? Giudicate voi rettamente, o figli degli uomini?

Nel vostro cuore voi concepite invece malvagità, le vostre mani dispensano sulla terra violenza.

Salmo di Asaf. DIO sta nell’assemblea di DIO; egli giudica in mezzo agli dèi.

Fino a quando giudicherete ingiustamente e prenderete le parti degli empi? (Sela)

Sarà forse tuo alleato il tribunale iniquo, che trama angherie in nome della legge?

L’empio fugge anche se nessuno lo insegue, ma il giusto è sicuro come un leone.

Egli riprese a dire: »Ecco, io vedo quattro uomini slegati, che camminano in mezzo al fuoco, senza subire alcun danno; e l’aspetto del quarto è simile a quello di un figlio di Dio«.

Poi Nebukadnetsar si avvicinò all’apertura della fornace di fuoco ardente e prese a dire: »Shadrak, Meshak e Abed-nego, servi del Dio Altissimo, uscite e venite qui«. Allora Shadrak, Meshak e Abed-nego uscirono di mezzo al fuoco.

Allora il re si ritirò nel suo palazzo e passò la notte digiunando, non fu portato davanti a lui alcun musicista e anche il sonno lo abbandonò.

La mattina dopo il re si alzò molto presto e si recò in fretta alla fossa dei leoni.

Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe.