Allora si dicevano lun laltro: Noi siamo veramente colpevoli nei confronti di nostro fratello, perché vedemmo langoscia dellanima sua quando egli ci supplicava, ma non gli demmo ascolto! Ecco perché ci è venuta addosso questa sventura«.
Ruben rispose loro, dicendo: Non ve lo dicevo io: »Non commettete questo peccato contro il fanciullo!«? Ma non mi deste ascolto. Perciò ecco, ora ci si chiede conto del suo sangue«.
Il re disse inoltre a Scimei: »Tu conosci tutto il male che facesti a Davide mio padre e il tuo cuore ne è consapevole; perciò lEterno farà ricadere sul tuo capo la tua malvagità,
Ella allora disse ad Elia: »Che ho io da far con te o uomo di DIO? Sei forse venuto da me per farmi ricordare il mio peccato e per uccidermi il figlio?«.
Tu hai fatto queste cose, e io ho taciuto, tu hai pensato che io fossi del tutto simile a te. Ma io ti risponderò, e ti metterò ogni cosa davanti agli occhi.
Ora il re Erode sentí parlare di Gesú, perché il suo nome era diventato celebre, e diceva: »Quel Giovanni che battezzava è risuscitato dai morti; e perciò le potenze miracolose operano in lui«.
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Altri dicevano: »E Elia«; ed altri: »E un profeta, o come uno dei profeti«.
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Ma Erode, udito questo, diceva: »Quel Giovanni, che io ho fatto decapitare, è risorto dai morti!«.
Nel frattempo, essendosi radunata la folla a migliaia, cosí da calpestarsi gli uni gli altri, Gesú prese a dire ai suoi discepoli: »Prima di ogni cosa guardatevi dal lievito dei farisei, che è ipocrisia.
2
Ma non vi è nulla di nascosto che non debba essere palesato, né di occulto che non debba essere conosciuto.
3
Perciò tutto quello che avete detto nelle tenebre sarà udito nella luce; e ciò che avete detto allorecchio nelle stanze interne, sarà predicato sui tetti delle case«.
questi dimostrano che lopera della legge è scritta nei loro cuori per la testimonianza che rende la loro coscienza, e perché i loro pensieri si scusano o anche si accusano a vicenda,
LEterno si è fatto conoscere per mezzo del giudizio che ha fatto; lempio è stato preso al laccio dallopera delle sue stesse mani. (Interludio. Sela)
Siano tutti svergognati e confusi quelli che cercano di distruggere la mia vita. Siano respinti coperti di vergogna quelli che godono delle mie sventure.
E mentre egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari erano svergognati, tutta la folla invece si rallegrava di tutte le opere gloriose da lui compiute.