Figlie di re sono fra le tue dame d’onore, alla tua destra è la regina, adorna d’oro di Ofir.

e il re desidererà grandemente la tua bellezza; prostrati davanti a lui, perché egli è il tuo Signore.

Tutta splendore è la figlia del re di dentro; la sua veste è tutta trapunta d’oro.

Esse saranno condotte con letizia e con giubilo, ed entreranno nel palazzo del re.

pubblicherò la memoria del tuo nome per ogni età; perciò i popoli ti celebreranno in eterno, per sempre.

Uscite, figlie di Sion, mirate il re Salomone con la corona di cui l’ha incoronato sua madre, nel giorno delle sue nozze, nel giorno dell’allegrezza del suo cuore.

Vieni con me dal Libano, o mia sposa vieni con me dal Libano! Guarda dalla sommità dell’Amana, dalla sommità del Senir e dell’Hermon, dalle tane dei leoni, dai monti dei leopardi.

Quanto è piacevole il tuo amore, o mia sorella, sposa mia! Quanto migliore del vino è il tuo amore e la fragranza dei tuoi olii profumati è piú soave di tutti gli aromi!

La mia sorella, la mia sposa è un giardino chiuso, una sorgente chiusa, una fonte sigillata.

Poiché il tuo creatore è il tuo sposo; il suo nome è l’Eterno degli eserciti, il tuo Redentore è il Santo d’Israele, chiamato DIO di tutta la terra.

Non sarai piú chiamata »Abbandonata« né la tua terra sarà piú detta »Desolazione« ma sarai chiamata »La mia delizia è in lei« e la tua terra »Maritata« perché l’Eterno trova piacere in te, e la tua terra avrà uno sposo.

Perciò, come un giovane sposa una vergine, i tuoi figli sposeranno te, e come lo sposo gioisce per la sposa cosí il tuo DIO gioirà per te.

»Va’ e grida alle orecchie di Gerusalemme, dicendo: Cosí dice l’Eterno: Io mi ricordo di te, della tenera attenzione della tua giovinezza, dell’amore al tempo del tuo fidanzamento, quando mi seguivi nel deserto, in una terra non seminata.

Io ti passai vicino e ti guardai, ed ecco, il tuo tempo era il tempo dell’amore. Cosí stesi il lembo della mia veste su di te e copersi la tua nudità, ti feci un giuramento, stabilii un patto con te e tu divenisti mia«, dice il Signore, l’Eterno.

Ti fidanzerò a me per l’eternità; sí, ti fidanzerò a me in giustizia, in equità, in benignità e in compassioni.

»Il regno dei cieli è simile a un re, il quale preparò le nozze di suo figlio.

Io sono infatti geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a uno sposo, per presentarvi a Cristo come una casta vergine.

Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei,

per far comparire la chiesa davanti a sé gloriosa, senza macchia o ruga o alcunché di simile, ma perché sia santa ed irreprensibile.

Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata.

Quindi mi disse: »Scrivi: Beati coloro che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello«. Mi disse ancora: »Queste sono le veraci parole di Dio«.

Poi venne uno dei sette angeli che avevano le sette coppe piene delle ultime sette piaghe, e parlò con me, dicendo: »Vieni, ti mostrerò la sposa, la moglie dell’Agnello«.

Suo padre quindi scese da quella donna, e là Sansone fece un convito, perché così usavano fare i giovani.

Quando la gente del posto lo vide, portò trenta compagni perché stessero con lui.

Ella sarà condotta al re in vesti ricamate, seguita dalle vergini sue compagne, che saranno presentate a te.

Sono entrato nel mio giardino, o mia sorella, sposa mia, ho colto la mia mirra col mio balsamo; ho mangiato il mio favo col mio miele, ho bevuto il mio vino col mio latte. Amici, mangiate, bevete; sí inebriatevi, o diletti!

E Gesú disse loro: »Possono gli amici dello sposo essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Ma verranno i giorni in cui lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.

affinché siate allattati e saziati al seno delle sue consolazioni, affinché possiate bere copiosamente e deliziarvi con l’abbondanza della sua gloria.

Ma l’angelo disse loro: »Non temete, perché vi annunzio una grande gioia che tutto il popolo avrà;

E questo vi servirà di segno: Voi troverete un bambino fasciato, coricato in una mangiatoia«.

»Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini, su cui si posa il suo favore«.

e, giunto a casa, convoca gli amici e i vicini e dice loro: »Rallegratevi con me perché ho ritrovato la mia pecora che era perduta