Al di sopra del suo capo, posero anche la motivazione scritta della sua condanna: »COSTUI E’ GESU’, IL RE DEI GIUDEI«.

E l’iscrizione che indicava il motivo della condanna, posta sopra lui, diceva: »il re dei Giudei«

Sopra il suo capo, inoltre vi era una scritta, in caratteri greci, latini ed ebraici: »COSTUI E IL RE DEI GIUDEI«.

e dicevano: »Salve, o re dei Giudei«; e lo schiaffeggiavano.

Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridavano, dicendo: »Se liberi costui, tu non sei amico di Cesare; chiunque si fa re, si oppone a Cesare«.

Filippo trovò Natanaele e gli disse: »Abbiamo trovato colui, del quale hanno scritto Mosé nella legge e i profeti: Gesú da Nazareth, il figlio di Giuseppe«.

E Natanaele gli disse: »Può venire qualcosa di buono da Nazaret?«. Filippo gli disse: »Vieni e vedi«.

Natanaele, rispondendogli, disse: »Maestro, tu sei il Figlio di Dio tu sei il re d’Israele«.

Pilato dunque rientrò nel pretorio chiamò Gesú e gli disse: »Sei tu il re dei Giudei?«.

Ma Pietro disse: »Io non ho né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesú Cristo il Nazareno, alzati, e cammina!«.

Io stesso ritenni essere mio dovere far molte cose contro il nome di Gesú il Nazareno.