Li sorprenda la morte, scendano vivi nello Sceol, perché nelle loro dimore e nel loro mezzo non vi è che malvagità.

La sera, la mattina e a mezzogiorno mi lamenterò e gemerò, ed egli udrà la mia voce.

mi hanno assalito con parole di odio e mi hanno fatta guerra senza motivo.

In cambio del mio amore, mi accusano, ma io faccio ricorso alla preghiera.

Quando Daniele seppe che il documento era stato firmato, entrò in casa sua. Quindi nella sua camera superiore, con le sue finestre aperte verso Gerusalemme, tre volte al giorno si inginocchiava, pregava e rendeva grazie al suo Dio, come era solito fare prima.

Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, chiudi la tua porta e prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà pubblicamente.

Poi il mattino seguente, essendo ancora molto buio, Gesú si alzò, uscí e se ne andò in un luogo solitario e là pregava.

e disse loro: »L’anima mia è grandemente rattristata, fino alla morte, rimanete qui e vegliate«.

E disse: »Abba, Padre, ogni cosa ti è possibile; allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che tu vuoi«.

Nei giorni della sua carne, con grandi grida e lacrime, egli offrí preghiere e supplicazioni a colui che lo poteva salvare dalla morte, e fu esaudito a motivo del suo timore di Dio.

Così Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntar dell’alba.

E quegli disse: »Lasciami andare, perché sta spuntando l’alba«. Ma Giacobbe disse: »Non ti lascerò andare, se non mi avrai prima benedetto!«.

O DIO mio, io grido di giorno, ma tu non rispondi, e anche di notte non sto in silenzio.

Dopo averle congedate, salí sul monte in disparte per pregare. E, fattosi sera, era là tutto solo.

Alla quarta vigilia, della notte, Gesú andò verso di loro, camminando sul mare.

Appena l’ebbe congedata, salí sul monte a pregare.

Perseverate nella preghiera, vegliando in essa con ringraziamento.