e case piene di ogni bene che tu non hai riempito, pozzi scavati che tu non hai scavato, e vigne e uliveti che tu non hai piantato; quando dunque avrai mangiato e ti sarai saziato,

guardati da dimenticare l’Eterno che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitú.

perché non avvenga, dopo aver mangiato a sazietà e aver costruito e abitato belle case,

che il tuo cuore si innalzi e tu dimentichi l’Eterno, il tuo DIO, che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitú;

Se ho riposto la mia fiducia nell’oro, e all’oro fino ho detto: »Tu sei la mia speranza«,

se mi sono rallegrato perché le mie ricchezze erano grandi, e perché la mia mano ha accumulato tanti beni,

Perché dovrei temere nei giorni dell’avversità, quando mi circonda la malvagità dei miei avversari,

Nessuno può in alcun modo riscattare il proprio fratello, né dare a DIO il prezzo del suo riscattó,

per far sí che egli viva per sempre e non veda la fossa.

Internamente essi pensano che le loro case dureranno per sempre, le loro abitazioni siano eterne, e cosí danno i loro nomi alle terre.

Questo è il comportamento degli stolti e di quelli che li seguono e approvano i loro discorsi. (Sela)

Perciò DIO ti distruggerà per sempre; egli ti afferrerà ti strapperà dalla tua tenda e ti sradicherà dalla terra dei viventi. (Sela)

»Ecco l’uomo che non aveva fatto di DIO la sua fortezza, ma confidava nell’abbondanza delle sue ricchezze e si faceva forte della sua malvagità«.

Non confidate nell’estorsione e non ponete vane speranze nella rapina, non datevi alla vanità; se le ricchezze abbondano, non vi attaccate il cuore.

I beni del ricco sono la sua città forte, e a suo parere sono come un alto muro.

Vuoi fissare i tuoi occhi su ciò che scompare? Poiché la ricchezza metterà certamente le ali, come un’aquila che vola verso il cielo.

Guai a quelli che aggiungono casa a casa, che uniscono campo a campo, finché non vi sia piú spazio, e cosi rimaniate soli ad abitare in mezzo al paese.

(12:9) Efraim dice: »Mi sono anche arricchito, mi sono procurato ricchezze; in tutte le mie fatiche non troveranno in me alcuna iniquità che sia peccato«.

Per questo fa sacrifici alla sua rete e brucia incenso alla sua rete da pesca, perché con essi la sua parte è ingente e il suo cibo abbondante.

»Non vi fate tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine guastano, e dove i ladri sfondano e rubano,

Perché dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.

Ordina ai ricchi di questo mondo di non essere orgogliosi, di non riporre la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma nel Dio vivente, il quale ci offre abbondantemente ogni cosa per goderne

E ora a voi ricchi: piangete e urlate per le sciagure che stanno per cadervi addosso.

Il vostro oro e il vostro argento sono arrugginiti, e la loro ruggine sarà una testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni come un fuoco; avete accumulato tesori negli ultimi giorni.

»L’uomo nato da donna vive pochi giorni ed è pieno di inquietudini.

Non vantarti del domani, perché non sai che cosa può produrre un giorno.

E ora a voi che dite: »Oggi o domani andremo nella tale città, e vi dimoreremo un anno, commerceremo e guadagneremo«,

Dovreste invece dire: »Se piace al Signore e se saremo in vita, noi faremo questo o quello«.

»Or vi era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e bisso, e ogni giorno se la godeva splendidamente.

»Or fate attenzione che talora i vostri cuori non siano aggravati da gozzoviglie da ubriachezza e dalle preoccupazioni di questa vita, e che quel giorno vi piombi addosso all’improvviso.

Mandano fuori come un gregge i loro piccoli, e i loro figli saltano.

Trascorrono nel benessere i loro giorni, poi in un momento scendono nello Sceol.

Rallegrati pure, o giovane, nella tua giovinezza e gioisca il tuo cuore nei giorni della tua giovinezza; segui pure le vie del tuo cuore e la visione dei tuoi occhi, ma sappi che per tutte queste cose DIO ti chiamerà in giudizio.

Guai a quelli che si alzano al mattino presto per correre dietro a bevande inebrianti e si attardano fino a sera finche il vino li infiammi!

Invece ecco gioia e allegria si ammazzano buoi e si scannano pecore, si mangia carne e si beve vino: »Mangiamo e beviamo, poiché domani moriremo!«.

Voi volete allontanare il giorno malvagio, ma fate avvicinare la sede della violenza.

Cantano al suono dell’arpa e come Davide inventano per sé strumenti musicali;

Se ho combattuto in Efeso con le fiere per motivi umani, che utile ne ho io? Se i morti non risuscitano, mangiamo e beviamo, perché domani morremo.

la cui fine è la perdizione, il cui dio è il ventre e la cui gloria è a loro vergogna; essi hanno la mente rivolta alle cose della terra.

Ma quella che vive sregolatamente, anche se vive, è morta.

traditori, temerari, orgogliosi, amanti dei piaceri invece che amanti di Dio,

Sulla terra siete vissuti nelle delizie e morbidezze, avete pasciuto i vostri cuori come per il giorno della strage.

Basta a noi infatti il tempo della vita che abbiamo trascorso a soddisfare le cose desiderate dai gentili, quando camminavamo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle ubriachezze, nelle gozzoviglie, nelle baldorie e nelle abominevoli idolatrie.

Nella misura che essa ha glorificato se stessa e ha vissuto nelle delizie, nella stessa misura datele tormento e cordoglio, poiché essa dice in cuor suo: »Io seggo come regina, non sono vedova e non vedrò mai cordoglio«.