Or avvenne che, mentre egli si trovava sulla riva del lago di Gennesaret e la folla gli si stringeva attorno per ascoltare la parola di Dio,

E la sua fama si diffondeva sempre piú; e grandi folle si radunavano per udirlo e per essere da lui guarite dalle loro infermità.

Poi, sceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante, con la folla dei suoi discepoli e con un gran numero di popolo da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per udirlo e per essere guariti dalle loro malattie;

Ed essi, udito ciò, glorificavano Dio, poi dissero a Paolo: »Fratello, tu vedi quante migliaia di Giudei vi sono che hanno creduto; e tutti sono zelanti della legge.

Il re aveva messo a guardia della porta il capitano al cui braccio egli si appoggiava; ma il popolo lo calpestò presso la porta, ed egli morí, come aveva detto l’uomo di Dio, quando parlò al re che era sceso a trovarlo.

Infatti vi ho prima di tutto trasmesso ciò che ho anch’io ricevuto, e cioè che Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture,

Ma la sapienza che viene dall’alto prima di tutto è pura, poi pacifica, mite, docile, piena di misericordia e di frutti buoni, senza parzialità e senza ipocrisia.

E Gesú disse loro: »State attenti e guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei!«.

Ma Gesú, accortosene, disse loro: »O uomini di poca fede, perché discutete tra di voi per non aver preso del pane?

E dei sette pani per i quattromila uomini, e quanti panieri ne avete riempito?

Allora essi capirono che egli non aveva detto di guardarsi dal lievito del pane, ma dalla dottrina dei farisei e dei sadducei.

Ed egli li ammoniva, dicendo: »State attenti, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!«.

Accortosene, Gesú disse loro: »Perché discutete sul fatto che non avete pane? Non capite ancora e non intendete? Avete il vostro cuore ancora indurito?

Quando spezzai i cinque pani per i cinquemila, quante ceste piene di pezzi avete raccolto?«. Essi dissero: »Dodici«.

Ed egli disse loro: »Come, ancora non capite?«.

Togliete via dunque il vecchio lievito affinché siate una nuova pasta, come ben siete senza lievito, la nostra pasqua infatti, cioè Cristo, è stata immolata per noi.

Celebriamo perciò la festa non con vecchio lievito, né con lievito di malvagità e di malizia, ma con azzimi di sincerità e di verità.

Ipocriti! Voi sapete discernere l’aspetto del cielo e della terra, ma come mai non discernete questo tempo?

Guai a voi scribi e farisei ipocriti! Perché siete come i sepolcri che non si vedono, e gli uomini vi camminano sopra senza accorgersene«.

il trionfo dei malvagi dura poco e la gioia degli empi non dura che un istante?

Quale speranza infatti può avere l’empio anche se riesce a fare guadagni quando Dio gli toglie la vita?

Ma gli empi di cuore accumulano ira non gridano in cerca di aiuto,

In Sion i peccatori sono presi da spavento, un tremore si è impadronito degli empi: »Chi di noi potrà dimorare con il fuoco divorante? Chi di noi potrà dimorare con le fiamme eterne?«.

Ma la sapienza che viene dall’alto prima di tutto è pura, poi pacifica, mite, docile, piena di misericordia e di frutti buoni, senza parzialità e senza ipocrisia.

Deposta dunque ogni malizia ed ogni inganno, le ipocrisie, le invidie ed ogni maldicenza,