E alcuni farisei fra la folla gli dissero: »Maestro, sgrida i tuoi discepoli!«.

Ed egli, rispondendo, disse loro: »Io vi dico che se costoro tacessero, griderebbero le pietre«.

Poiché le labbra del sacerdote dovrebbero custodire la conoscenza e dalla sua bocca uno dovrebbe cercare la legge, perché egli è il messaggero dell’Eterno degli eserciti.

Ma guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; poiché né entrate voi né lasciate entrare coloro che stanno per entrarvi.

Perciò i farisei risposero loro: »Siete stati sedotti anche voi?

Ma questa plebaglia, che non conosce la legge, è maledetta«.

»La nostra legge condanna forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che egli ha fatto?«.

Essi dunque chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: »Da’ gloria a Dio; noi sappiamo che quest’uomo è peccatore«.

Gli chiesero di nuovo: »Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?«.

Essi perciò l’ingiuriarono e dissero: »Tu sei suo discepolo; ma noi siamo discepoli di Mosé.

Quell’uomo rispose e disse loro: »Ebbene, è molto strano che voi non sappiate da dove venga; eppure egli mi ha aperto gli occhi.

Da che mondo è mondo non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi ad un cieco nato.

Essi risposero e gli dissero: »Tu sei nato completamente nei peccati e vuoi insegnare a noi?«. E lo cacciarono fuori.

ma affinché questo non si divulghi maggiormente fra il popolo, imponiamo loro con severe minacce di non parlare più a nessun uomo in questo nome«.

E, chiamatili, comandarono loro di non parlare affatto, né di insegnare nel nome di Gesú,

Ed essi gli diedero ascolto. E, chiamati gli apostoli, li batterono e comandarono loro di non parlare nel nome di Gesú; poi li lasciarono andare.