E Pietro gli disse: »Anche se tutti gli altri si scandalizzassero di te, io non mi scandalizzerò«.

Ma egli con piú fermezza diceva: »Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò affatto«. Lo stesso dicevano pure tutti gli altri.

Alcuni Ebrei passarono il Giordano per andare nel paese di Gad e di Galaad. Quanto a Saul, egli era ancora a Ghilgal e tutto il popolo lo seguiva, tremando.

E Pietro lo seguí da lontano fino al cortile del sommo sacerdote, e, entrato dentro, si pose a sedere con le guardie per vedere la fine.

Or Simon Pietro e un altro discepolo seguivano Gesú. E quel discepolo era noto al sommo sacerdote, ed entrò con Gesú nel cortile del sommo sacerdote.

Ma Pietro restò alla porta di fuori. Allora l’altro discepolo, che era noto al sommo sacerdote, uscí e parlò alla portinaia e fece entrare Pietro.

Là entrò in una caverna e vi passò la notte. Ed ecco, la parola dell’Eterno gli fu rivolta e gli disse: »Che fai qui, Elia?«.

Come udí questo, Elia si coperse la faccia col mantello, uscí e si fermò all’ingresso della caverna; ed ecco una voce che gli diceva: »Che fai qui Elia?«.

Quando essi accesero un fuoco in mezzo al cortile e si posero a sedere attorno, Pietro si sedette in mezzo a loro.

Una serva lo vide seduto presso il fuoco, lo guardò attentamente e disse: »Anche costui era con lui«.

Intanto i servi e le guardie, acceso un fuoco di carboni, se ne stavano in piedi e si scaldavano, perché faceva freddo; anche Pietro stava in piedi con loro e si scaldava.

Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero dunque: »Non sei anche tu dei suoi discepoli?« Ed egli lo negò e disse: »Non lo sono«.

Ed egli, essendo in agonia, pregava ancor piú intensamente, e il suo sudore divenne simile a grumi di sangue che cadevano a terra.