Così essi presero il loro bestiame e i beni che avevano acquistato nel paese di Canaan e vennero in Egitto, Giacobbe e tutti i suoi discendenti con lui.

Giacobbe scese in Egitto, dove morí lui e i nostri padri.

Allora l’Eterno disse ad Abramo: »Sappi per certo che i tuoi discendenti dimoreranno come stranieri in un paese che non sarà loro, e vi saranno schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni.

Or il tempo che i figli d’Israele trascorsero in Egitto fu di quattrocentotrent’anni.

Ci ricordiamo dei pesci che in Egitto mangiavamo gratuitamente, dei cetrioli, dei meloni, dei porri, delle cipolle e degli agli.

forse poca cosa l’averci fatto uscire da un paese dove scorre latte e miele, per farci morire nel deserto, perché tu voglia dominare su di noi?

Stabilirono dunque su di loro dei sovrintendenti ai lavori, che li opprimessero con le loro angherie. Così essi costruirono al Faraone le città-deposito, Pithom e Raamses.

e gli Egiziani costrinsero i figli d’Israele a servire con asprezza,

E i capi-squadra dei figli d’Israele, stabiliti su di loro dai sorveglianti del Faraone, furono battuti e fu loro chiesto: »Perché non avete ultimato, ieri e oggi come prima, la quantità di mattoni prescritta?«.

Ma gli Egiziani ci maltrattarono, ci oppressero e ci imposero una dura schiavitú.

Questi, usando malizia contro la nostra stirpe, maltrattò i nostri padri fino a far esporre i loro bambini, perché non sopravvivessero.