Così partirono dal monte dell’Eterno e fecero tre giorni di cammino; e l’arca del patto dell’Eterno andò davanti a loro per un cammino di tre giorni, per cercare un luogo di riposo per loro.

Or mancava l’acqua per l’assemblea, per cui si radunarono contro Mosè e contro Aaronne.

Perché avete condotto l’assemblea dell’Eterno in questo deserto a morirvi, noi e il nostro bestiame?

Il popolo quindi parlò contro Dio e contro Mosè, dicendo: »Perché ci avete fatti uscire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Poiché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo miserabile cibo«.

Quando giunsero a Mara non poterono bere le acque di Mara perché erano amare; perciò quel luogo fu chiamato Mara.

Allora il popolo mormorò contro Mosè, dicendo: »Che berremo?«.

E tutta l’assemblea dei figli d’Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto.

I figli d’Israele dissero loro: »Oh, fossimo pur morti per mano dell’Eterno nel paese d’Egitto, quando sedevamo presso le pentole di carne e mangiavamo pane a sazietà! Poiché voi ci avete condotti in questo deserto per far morire di fame tutta questa assemblea«.

e al mattino vedrete la gloria dell’Eterno, poiché egli ha udito le vostre mormorazioni contro l’Eterno; ma noi che cosa siamo perché mormoriate contro di noi?«.

Poi Mosè disse ad Aaronne: »Di’ a tutta l’assemblea dei figli d’Israele: »Avvicinatevi davanti all’Eterno, perché egli ha udito le vostre mormorazioni««.

Allora il popolo contese con Mosè e disse: »Dacci dell’acqua da bere«. Mosè rispose loro: »Perché contendete con me? Perché tentate l’Eterno?«.

Là il popolo ebbe sete di acqua e mormorò contro Mosè, dicendo: »Perché ci hai fatti salire dall’Egitto per farci morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?«.

Anche a Taberah, a Massa e a Kibroth-Attaavah voi provocaste ad ira l’Eterno.

Perché mai si lamenta un uomo vivente, un uomo per la punizione dei suoi peccati?

E non mormorate, come alcuni di loro mormorarono, per cui perirono per mezzo del distruttore.

Costoro sono mormoratori, scontenti, che camminano secondo le loro passioni; per di piú la loro bocca proferisce cose oltremodo gonfie e adulano le persone per l’utilità propria.

Ciò che egli faceva dispiacque agli occhi dell’Eterno, che fece morire anche lui.

Terminato il lutto, Davide la mandò a prendere e l’accolse in casa sua. Ella divenne sua moglie e gli partorí un figlio. Ma ciò che Davide aveva fatto dispiacque all’Eterno.

Ecco, il salario da voi defraudato agli operai che hanno mietuto i vostri campi grida, e le grida di coloro che hanno mietuto sono giunte agli orecchi del Signore degli eserciti.

E un fuoco uscì dalla presenza dell’Eterno e divorò i duecentocinquanta uomini che offrivano l’incenso.

Allora un fuoco uscì dalla presenza dell’Eterno e li divorò; e morirono davanti all’Eterno.

Poiché un fuoco si è acceso nella mia ira e brucerà fino nel piú profondo dello Sceol; divorerà la terra e i suoi prodotti e darà fuoco alle fondamenta delle montagne.

Elia rispose e disse loro: »Se sono un uomo di DIO, scenda fuoco dal cielo e consumi te e i tuoi cinquanta uomini«. E dal cielo scese il fuoco di DIO che consumò lui e i suoi cinquanta

Egli stava ancora parlando, quando giunse un altro e disse: »Il fuoco di DIO è caduto dal cielo, ha investito pecore e servi e li ha divorati. Io solo sono scampato per venire a dirtelo«.

E cosí l’Eterno li udí e si adirò fieramente, e un fuoco si accese contro Giacobbe e l’ira divampò contro Israele,

Un fuoco divampò nel loro mezzo e la fiamma divorò gli empi.

Tofet è preparato da molto tempo, esso è pronto anche per il re; egli lo ha fatto profondo e largo, sul suo rogo c’è del fuoco e legna in abbondanza; il soffio dell’Eterno, come un torrente di zolfo, lo accenderà.

In Sion i peccatori sono presi da spavento, un tremore si è impadronito degli empi: »Chi di noi potrà dimorare con il fuoco divorante? Chi di noi potrà dimorare con le fiamme eterne?«.

I monti tremano davanti a lui, i colli si fondono, alla sua presenza la terra si solleva, sí, il mondo e tutti i suoi abitanti.

Ora, se la tua mano ti è occasione di peccato, tagliala; è meglio per te entrare monco nella vita, che avere due mani e andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile,

E se il tuo piede ti è occasione di peccato, taglialo, è meglio per te entrare zoppo nella vita, che avere due piedi ed essere gettato nella Geenna, nel fuoco inestinguibile,

E se l’occhio tuo ti è occasione di peccato, cavalo; è meglio per te entrare con un occhio solo nella vita, che averne due ed essere gettato nella Geenna del fuoco,

Poiché ognuno deve essere salato col fuoco, e ogni sacrificio deve essere salato col sale.

perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante.

come ti venne incontro per via, attaccando alle spalle tutti i deboli che venivano per ultimi, quando tu eri stanco e sfinito, e non ebbe alcun timore di DIO.