Nombres 2:18
Sul lato ovest starà la bandiera del campo di Efraim secondo le sue schiere; il principe dei figli di Efraim è Elishama, figlio di Ammihud;
Nombres 2:19
quelli recensiti della sua divisione erano quarantamilacinquecento.
Nombres 26:35-37
35
Questi sono i figli di Efraim secondo le loro famiglie; da Shuthelah, la famiglia dei Shuthelahiti; da Beker, la famiglia dei Bekeriti; da Tahan, la famiglia dei Tahaniti.
36
Questi sono i figli di Shuthelah: da Eran, la famiglia degli Eraniti.
37
Queste sono le famiglie dei figli di Efraim in base a quelli tra loro recensiti: trentaduemilacinquecento. Questi sono i figli di Giuseppe secondo le loro famiglie.
Génèse 30:24
E lo chiamò Giuseppe. dicendo: »L’Eterno mi aggiunga un altro figlio«.
Génèse 37:1-36
1
Or Giacobbe dimorò nel paese dove suo padre aveva soggiornato, nel paese di Canaan.
2
Questa è la discendenza di Giacobbe. Giuseppe, all’età di diciassette anni, pascolava il gregge coi suoi fratelli; il giovinetto stava con i figli di Bilhah e con i figli di Zilpah mogli di suo padre. Or Giuseppe riferì al loro padre la mala fama che circolava sul loro conto.
3
Or Israele amava Giuseppe piú di tutti i suoi figli, perché era il figlio della sua vecchiaia; e gli fece una veste lunga fino ai piedi.
4
Ma i suoi fratelli, vedendo che il loro padre lo amava piú di tutti gli altri fratelli, presero ad odiarlo e non gli potevano parlare in modo amichevole.
5
Or Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai suoi fratelli; e questi lo odiarono ancora di piú.
6
Egli disse loro: »Udite, vi prego, il sogno che ho fatto.
7
Noi stavamo legando dei covoni in mezzo al campo, quand’ecco il mio covone si drizzò e rimase dritto, mentre i vostri covoni si raccolsero e si inchinarono davanti al mio covone«.
8
Allora i suoi fratelli gli dissero: »Dovrai tu regnare su di noi, o dovrai tu veramente dominarci?«. E lo odiarono ancor di piú, a motivo dei suoi sogni e delle sue parole.
9
Egli fece ancora un altro sogno e lo raccontò ai suoi fratelli, dicendo: »Ho fatto un altro sogno! Ed ecco il sole, la luna e undici stelle si inchinavano davanti a me«.
10
Egli lo raccontò a suo padre e ai suoi fratelli; e suo padre lo rimproverò e gli disse: »Cosa significa questo sogno che hai fatto? Dovremo proprio io, tua madre e i tuoi fratelli venire a inchinarci a terra davanti a te?«.
11
E i suoi fratelli gli portavano invidia ma suo padre serbava la cosa dentro di sé,
12
Or i fratelli di Giuseppe erano a pascolare il gregge del padre a Sichem.
13
E Israele disse a Giuseppe: »I tuoi fratelli non stanno forse pascolando il gregge a Sichem? Vieni, che ti manderò da loro«. Egli rispose: »Eccomi«.
14
Israele gli disse: »Va’ a vedere se i tuoi fratelli stanno bene e se il gregge va bene, e poi torna a riferirmelo«. Così lo mandò dalla valle di Hebron, ed egli arrivò a Sichem.
15
Mentre egli vagava per la campagna, un uomo lo trovò e gli chiese: »Che cerchi?«.
16
Egli rispose: »Sto cercando i miei fratelli; per favore, dimmi dove si trovano a pascolare«.
17
Quell’uomo gli disse: »Son partiti di qui, perché li ho sentiti dire: »Andiamo a Dothan««. Allora Giuseppe andò in cerca dei suoi fratelli, e li trovò a Dothan.
18
Essi lo scorsero da lontano e, prima che fosse loro vicino, complottarono contro di lui per ucciderlo.
19
E dissero l’un l’altro: »Ecco che arriva il sognatore!
20
Ora dunque venite, uccidiamolo e gettiamolo in un pozzo; diremo poi che una bestia feroce lo ha divorato; così vedremo che ne sarà dei suoi sogni«.
21
Ruben udì questo e decise di liberarlo dalle loro mani, e disse: »Non gli togliamo la vita«.
22
Poi Ruben aggiunse: »Non spargete sangue, ma gettatelo in questo pozzo nel deserto e non colpitelo di vostra mano«. Diceva così, per liberarlo dalle loro mani e riportarlo a suo padre.
23
Quando Giuseppe fu giunto presso i suoi fratelli, lo spogliarono della sua veste, della lunga veste fino ai piedi che indossava;
24
poi lo presero e lo gettarono nel pozzo. Or il pozzo era vuoto, senz’acqua dentro.
25
Poi si misero a sedere per prendere cibo; ma, alzando gli occhi, ecco videro una carovana di Ismaeliti, che veniva da Galaad coi loro cammelli carichi di spezie, di balsamo e di mirra, in viaggio per portarli in Egitto.
26
Allora Giuda disse ai suoi fratelli: Che guadagno avremo a uccidere nostro fratello e a nascondere il suo sangue?
27
Venite, vendiamolo agli Ismaeliti e non lo colpisca la nostra mano, perché è nostro fratello, nostra carne«. E i suoi fratelli gli diedero ascolto.
28
Come quei mercanti Madianiti passavano, essi sollevarono e tirarono Giuseppe fuori dal pozzo e lo vendettero agli Ismaeliti per venti sicli d’argento. E questi condussero Giuseppe in Egitto.
29
Or Ruben tornò al pozzo, ed ecco, Giuseppe non era piú nel pozzo. Allora egli si stracciò le vesti.
30
Poi tornò dai suoi fratelli e disse: Il fanciullo non c’è piú; e io, dove andrò io?«.
31
Così essi presero la lunga veste di Giuseppe, uccisero un capro e immersero la veste nel sangue.
32
Poi portarono la lunga veste dal padre e dissero: »Abbiamo trovato questo; vedi un po’ se è la veste di tuo figlio«.
33
Ed egli la riconobbe e disse: »la veste di mio figlio; lo ha divorato una bestia feroce; certamente Giuseppe è stato sbranato«.
34
Giacobbe allora si stracciò le vesti, si mise un cilicio ai fianchi e fece cordoglio di suo figlio per molti giorni.
35
E tutti i suoi figli e tutte le sue figlie vennero a consolarlo; ma egli rifiutò di essere consolato e disse: »Io scenderò nello Sceol da mio figlio facendo cordoglio«. Così suo padre lo pianse.
36
Intanto i Madianiti vendettero Giuseppe in Egitto a Potifar, ufficiale del Faraone e capitano delle guardie.
Génèse 39:1-23
1
Or Giuseppe fu portato in Egitto; e Potifar, ufficiale del Faraone, capitano delle guardie, un Egiziano, lo compró dagli Ismaeliti che lo avevano portato laggiú.
2
l’Eterno fu con Giuseppe; ed egli prosperava e stava nella casa del suo padrone, l’Egiziano.
3
E il suo padrone vide che l’Eterno era con lui, e che l’Eterno faceva prosperare nelle sue mani tutto ciò che faceva.
4
Così Giuseppe trovó grazia agli occhi di lui ed entró al servizio personale di Potifar, che lo fece soprintendente della sua casa e mise nelle sue mani tutto quanto possedeva.
5
Dal momento che l’ebbe fatto soprintendente della sua casa e di tutto quanto possedeva, l’Eterno benedisse la casa dell’Egiziano a motivo di Giuseppe; e la benedizione dell’Eterno fu su tutto quanto egli aveva, in casa e in campagna.
6
Così Potifar lasciò tutto quanto aveva nelle mani di Giuseppe e non si preoccupava piú di cosa alcuna, tranne del suo proprio cibo. Or Giuseppe era bello di forma e di bell’aspetto.
7
Dopo queste cose. avvenne che la moglie del suo padrone mise gli occhi su Giuseppe e gli disse: »Coricati con me«.
8
Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo padrone: »Ecco, il mio padrone non si preoccupa di quanto ha lasciato in casa con me e ha messo nelle mie mani tutto quanto ha.
9
Non c’è alcuno piú grande di me in questa casa; egli non mi ha proibito nulla tranne te perché sei sua moglie. Come dunque potrei io fare questo grande male e peccare contro Dio?«.
10
Nonostante il fatto che lei ne parlasse a Giuseppe ogni giorno. egli non acconsentì a coricarsi con lei né a darsi a lei.
11
Un giorno avvenne che egli entrò in casa per fare il suo lavoro, e non vi era in casa nessuno dei domestici.
12
Allora ella lo afferrò per la veste, e gli disse: »Coricati con me«. Ma egli le lasciò in mano la sua veste. fuggì e corse fuori.
13
Quando ella vide che egli le aveva lasciato in mano la sua veste e che era fuggito fuori.
14
Chiamò i suoi domestici, e disse loro: »Vedete, egli ci ha portato in casa un Ebreo per prendersi giuoco di noi; egli è venuto da me per coricarsi con me, ma io ho gridato a gran voce.
15
Come egli mi ha udito alzare la voce, gridare, ha lasciato la sua veste vicino a me, è fuggito ed è corso fuori«.
16
Così ella tenne accanto a sé la veste di lui, finché il suo padrone non fu tornato a casa.
17
Allora ella gli parlò in questa maniera: »Quel servo Ebreo, che tu ci hai portato, è venuto da me per prendersi giuoco di me.
18
Ma come io ho alzato la voce e ho gridato egli ha lasciato la sua veste vicino a me ed è fuggito fuori«.
19
Così, quando il suo padrone udì le parole di sua moglie che gli parlava in questo modo dicendo: »Il tuo servo mi ha fatto questo!«, si accese d’ira.
20
Allora il padrone di Giuseppe lo prese e lo mise in prigione nel luogo dove erano rinchiusi i carcerati del re. Egli rimase quindi in quella prigione.
21
Ma l’Eterno fu con Giuseppe e usò verso di lui benevolenza, cattivandogli le grazie del direttore della prigione.
22
Così il direttore della prigione affidò a Giuseppe tutti i detenuti che erano nel carcere; ed egli era responsabile di tutto quanto si faceva là dentro.
23
Il direttore della prigione non controllava piú nulla di quanto era affidato a Giuseppe, perché l’Eterno era con lui, e l’Eterno faceva prosperare tutto quanto egli faceva.
Génèse 46:20
E a Giuseppe, nel paese d’Egitto, nacquero Manasse ed Efraim, che gli partorì Asenath, figlia di Potiferah, sacerdote di On.
Génèse 48:1-22
1
Dopo queste cose, avvenne che fu detto a Giuseppe: »Ecco, tuo padre è ammalato«. Così egli prese con sé i suoi due figli, Manasse ed Efraim.
2
Quando fu riferito a Giacobbe: »Ecco, tuo figlio Giuseppe viene da te«, Israele raccolse le sue forze e si mise a sedere sul letto.
3
Allora Giacobbe disse a Giuseppe: »Dio onnipotente mi apparve a Luz nel paese di Canaan, mi benedisse
4
e mi disse: »Ecco, io ti renderò fruttifero, ti moltiplicherò, ti farò diventare una moltitudine di popoli e darò questo paese alla tua discendenza dopo di te, come una proprietà a perpetua«.
5
Ora i tuoi due figli, che ti sono nati nel paese d’Egitto prima che io venissi da te in Egitto, sono miei. Efraim e Manasse sono miei, come Ruben, e Simeone.
6
Ma i figli che hai generato dopo di loro saranno tuoi; nel territorio della loro eredità saranno chiamati col nome dei loro fratelli.
7
Quanto a me, mentre tornavo da Paddan, Rachele morì vicino a me durante il viaggio, nel paese di Canaan, a breve distanza da Efrata; e l’ho sepolta là, sulla via di Efrata, che è Betlemme«.
8
Quando Israele vide i figli di Giuseppe, disse: »Chi sono questi?«.
9
Giuseppe rispose a suo padre: »Sono i miei figli, che DIO mi ha dato qui«. Allora egli disse: »Deh, falli avvicinare a me, e io li benedirò«.
10
Ora gli occhi di Israele erano offuscati a motivo dell’età, e non ci vedeva piú. Giuseppe li fece avvicinare a lui, ed egli li baciò e li abbracciò.
11
Quindi Israele disse a Giuseppe: »Io non pensavo piú di rivedere la tua faccia, ma ora DIO mi ha dato di vedere anche la tua discendenza«.
12
Giuseppe li ritirò dalle ginocchia di suo padre e si prostrò con la faccia a terra.
13
Poi Giuseppe li prese ambedue: Efraim alla sua destra, alla sinistra di Israele, e Manasse alla sua sinistra, alla destra di Israele, e li fece avvicinare a lui.
14
Allora Israele stese la sua mano destra e la posò sul capo di Efraim che era il piú giovane, e posò la sua mano sinistra sul capo di Manasse incrociando le mani, benché Manasse fosse il primogenito.
15
Così benedisse Giuseppe e disse: »Il DIO, davanti al quale camminarono i miei padri Abrahamo e Isacco, il DIO che mi ha pasturato da quando esisto fino a questo giorno,
16
l’Angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi fanciulli! Siano chiamati col mio nome e col nome dei miei padri Abrahamo e Isacco, e moltiplichino grandemente sulla terra!«.
17
Or quando Giuseppe vide che suo padre posava la sua mano destra sul capo di Efraim, ciò gli dispiacque; prese quindi la mano di suo padre per levarla dal capo di Efraim e metterla sul capo di Manasse.
18
Giuseppe disse quindi a suo padre: »Non così, padre mio, perché il primogenito è questo; metti la tua mano destra sul suo capo«.
19
Ma suo padre si rifiutò; e disse: »Lo so, figlio mio, lo so; anche lui diventerà un popolo, e anche lui sarà grande; tuttavia il suo fratello piú giovane sarà piú grande di lui, e la sua discendenza diventerà una moltitudine di nazioni«.
20
E in quel giorno li benedisse, dicendo: »Per te Israele benedirà, dicendo: »DIO ti faccia come Efraim e come Manasse!««. Così egli pose Efraim prima di Manasse.
21
Poi Israele disse a Giuseppe: »Ecco, io sto per morire, ma DIO sarà con voi e vi ricondurrà nel paese dei vostri padri.
22
Inoltre io do a te una porzione in piú che ai tuoi fratelli: quella che conquistai dalle mani degli Amorei, con la mia spada e col mio arco«.
Génèse 49:22-26
22
Giuseppe è un ramo d’albero fruttifero; un ramo d’albero fruttifero vicino a una sorgente; i suoi rami corrono sopra il muro.
23
Gli arcieri l’hanno provocato, gli hanno lanciato dardi, l’hanno perseguitato;
24
ma l’arco suo è rimasto saldo; le sue braccia e le sue mani sono state rinforzate dalle mani del Potente di Giacobbe. (da colui che è il pastore e la roccia d’Israele).
25
dal Dio di tuo padre che ti aiuterà, e dall’Altissimo che ti benedirà con benedizioni del cielo di sopra, con benedizioni dell’abisso che giace di sotto, con benedizioni delle mammelle del grembo materno.
26
Le benedizioni di tuo padre sorpassano le benedizioni dei miei antenati, fino alle cime dei colli eterni. Esse saranno sul capo di Giuseppe e sulla corona di colui che fu separato dai suoi fratelli.
Deutéronome 33:17
La sua maestà è come quella del suo toro primogenito, le sue corna sono come le corna di un bufalo. Con esse trafiggerà tutti quanti i popoli fino alle estremità della terra. Queste sono le miriadi di Efraim. Queste sono le migliaia di Manasse«.