Non defrauderai il bracciante povero e bisognoso, sia egli uno dei tuoi fratelli o uno degli stranieri che stanno nel tuo paese, entro le tue porte;
15
gli darai il suo salario il giorno stesso, prima che tramonti il sole, perché egli è povero e a questo va il suo desiderio; così egli non griderà contro di te allEterno e non ci sarà peccato in te.
16
Non si metteranno a morte i padri per i figli né si metteranno a morte i figli per i padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato.
17
Non lederai il diritto dello straniero o dellorfano e non prenderai in pegno la veste dalla vedova;
18
ma ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto e che di là ti ha redento lEterno, il tuo DIO; perciò ti comando di fare questo.
I tuoi principi sono ribelli e compagni di ladri; tutti amano regali e corrono dietro alle ricompense. Non fanno giustizia allorfano, e la causa della vedova non giunge davanti a loro.
Diventano grassi e prosperosi, sí, oltrepassano i limiti stessi del male. Non difendono la causa, la causa dellorfano, eppure prosperano; non difendono il diritto dei poveri.
»Pensi forse di essere re, perché sei circondato da cedro? Tuo padre non mangiava e beveva? Ma agiva con rettitudine e giustizia e tutto gli andava bene.
16
Egli difendeva la causa del povero e del bisognoso e tutto gli andava bene. Non significa questo conoscere me?«, dice lEterno.
17
»Ma i tuoi occhi e il tuo cuore non mirano che al tuo ingiusto guadagno, a spargere sangue innocente e a compiere oppressione e violenza«.
In te si ricevono regali per versare il sangue, tu esigi interesse ad usura, hai realizzato guadagni dal prossimo con inganno e hai dimenticato me«, dice il Signore lEterno.
Ascoltate questa parola, vacche di Bashan che siete sul monte di Samaria, voi, che opprimete i miseri, che maltrattate i poveri, che dite ai vostri signori: »Portate vino e beviamo«.
Quindi, poiché calpestate il povero ed esigete da lui tributi di frumento, anche se avete costruito case con pietre squadrate, non le abiterete; avete piantato vigne deliziose, ma non ne berrete il vino.
Io infatti conosco quanto siano numerose le vostre trasgressioni e quanto gravi i vostri peccati; voi opprimete il giusto, accettate regali e fate torto ai poveri alla porta.
Guai a quelli che meditano liniquità e progettano il male sui loro letti; alla luce del mattino lo compiono, perché è in potere delle loro mani.
2
Desiderano grandemente campi e li prendono con la violenza, case e se le prendono cosí opprimono con frode luomo e la sua casa, lindividuo e la sua proprietà.
3
Perciò cosí dice lEterno: »Ecco, io tramo contro questa stirpe una sventura, da cui non potrete sottrarre il vostro collo, né camminerete a testa alta, perché sarà tempo di sventura.
Io dissi: »Deh, ascoltate o capi di Giacobbe, e voi governanti della casa dIsraele: Non spetta forse a voi conoscere lequità?
2
Voi che odiate il bene e amate il male, che strappate loro la pelle di dosso e la carne dalle loro ossa.
3
Essi divorano la carne del mio popolo, gli strappano la pelle di dosso, gli rompono le ossa e lo tagliano a pezzi come se dovesse andare in pentola, come carne da mettere nella caldaia.
4
Allora grideranno allEterno, ma egli non risponderà loro; in quel tempo egli nasconderà loro la sua faccia, perché sono stati malvagi nelle loro azioni.
Cosí mi avvicinerò a voi per il giudizio e sarò un testimone pronto contro gli stregoni, contro gli adulteri, contro quelli che giurano il falso, contro quelli che frodano il salario alloperaio, opprimono la vedova e lorfano, allontanano lo straniero e non temono me«. dice lEterno degli eserciti.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché divorate le case delle vedove e per pretesto fate lunghe preghiere; per questo subirete una condanna piú severa.
Ecco, il salario da voi defraudato agli operai che hanno mietuto i vostri campi grida, e le grida di coloro che hanno mietuto sono giunte agli orecchi del Signore degli eserciti.
Io ero come un agnello mansueto condotto al macello e non sapevo che ordivano macchinazioni contro di me, dicendo: »Distruggiamo lalbero col suo frutto e eliminiamolo dalla terra dei viventi, affinché il suo nome non sia piú ricordato«.
Ma, o Eterno degli eserciti, giusto giudice, che scruti la mente e il cuore, fammi vedere la tua vendetta su di loro, perché ti ho reso noto la mia causa.
Poi essi dissero: »Venite e ordiamo congiure contro Geremia, perché la legge non verrà meno al sacerdote né il consiglio al savio né la parola al profeta. Venite, colpiamolo con la lingua e non prestiamo attenzione ad alcuna delle sue parole«.