Giunto vicino alla fossa, chiamò Daniele con voce accorata il re prese a dire a Daniele: »Daniele, servo del Dio vivente, il tuo Dio, che tu servi del continuo ha potuto liberarti dai leoni?«.

Nella mia angoscia invocai l’Eterno e gridai al mio DIO. Egli udí la mia voce dal suo tempio e il mio grido giunse ai suoi orecchi.

Ma io, o Eterno, confido in te; ho detto: »Tu sei il mio DIO«.

O Eterno, non abbandonarmi, DIO mio, non allontanarti da me.

Tu sei il mio DIO, io ti celebrerò, tu sei il mio DIO, io ti esalterò.

Ma io guarderò all’Eterno, spererò nel DIO della mia salvezza; il mio DIO mi ascolterà.

Verso l’ora nona, Gesú gridò con gran voce dicendo: »Elì, Elì, lammà sabactanì?«. Cioè: »Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?«.

Gesú le disse: »Non toccarmi, perché non sono ancora salito al Padre mio; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro che io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro«.

Allora Maria Maddalena andò ad annunziare ai discepoli che aveva visto il Signore, e che lui le aveva detto queste cose.

Nebukadnetsar prese a dire: »Benedetto sia il Dio di Shadrak, Meshak e Abed-nego, che ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi, che hanno confidato in lui; hanno trasgredito l’ordine del re e hanno esposto i loro corpi alla morte, piuttosto che servire e adorare altro dio all’infuori del loro.

Ma, quando gridammo all’Eterno, egli udì la nostra voce e mandò un Angelo, e ci fece uscire dall’Egitto; ed eccoci ora in Kadesh, una città ai margini dei tuoi confini.

Allora l’Eterno mandò un angelo, che sterminò tutti gli uomini forti e valorosi, i principi e i capi nell’accampamento del re di Assiria. Questi tornò al suo paese coperto di vergogna; entrò quindi nel tempio del suo dio, dove i suoi stessi figli lo uccisero di spada.

dell’Eterno si accampa attorno a quelli che lo temono e li libera.

In ogni loro afflizione egli fu afflitto, e l’Angelo della sua presenza li salvò; nel suo amore e nella sua compassione li redense, li sollevò e li portò tutti i giorni del passato.

Quando rientrò in sé, Pietro disse: »Ora per certo riconosco che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha liberato dalle mani di Erode e ha resa vana tutta l’attesa del popolo dei Giudei«.

Poiché mi è apparso questa notte un angelo di Dio, al quale appartengo e che io servo,

Davide soggiunse: »L’Eterno che mi libera dalla zampa del leone e dalla zampa dell’orso, mi libererà anche dalla mano di questo Filisteo«. Allora Saul disse a Davide: »Va’ e l’Eterno sia con te«

Poiché egli comanderà ai suoi Angeli di custodirti in tutte le tue vie.

Tu camminerai sul leone e sull’aspide, calpesterai il leoncello e il dragone.

Il Signore però mi è stato vicino e mi ha fortificato, affinché per mio mezzo la predicazione fosse portata a compimento e tutti i gentili l’udissero; ed io sono stato liberato dalle fauci del leone.

i quali per fede vinsero regni, praticarono la giustizia, conseguirono le promesse, turarono le gole dei leoni,

Allora il re fu ripieno di gioia e ordinò di tirar fuori Daniele dalla fossa. Cosí Daniele fu tirato fuori dalla fossa e non si trovò su di lui alcuna lesione, perché aveva confidato nel suo Dio.

e mi trasse fuori al largo; egli mi liberò perché mi gradisce.

perché ho osservato le vie dell’Eterno e non mi sono eroicamente allontanato dal mio DIO.

Sono stato integro verso di lui e mi sono guardato dalla mia iniquità.

Io lavo le mie mani nell’Innocenza vado intorno al tuo altare o Eterno

Perché l’Eterno DIO è sole e scudo; l’Eterno darà grazia e gloria; egli non rifiuterà alcun bene a quelli che camminano rettamente.

Dite al giusto che avrà bene, perché mangerà il frutto delle sue opere.

Per questo io mi sforzo di avere continuamente una coscienza irreprensibile davanti a Dio e davanti agli uomini.

Il nostro vanto infatti è questo: la testimonianza della nostra coscienza, che nel mondo e specialmente davanti a voi, ci siamo comportati con la semplicità e sincerità di Dio, non con sapienza carnale, ma con la grazia di Dio.

E da questo noi sappiamo di essere nella verità e tranquillizzeremo i nostri cuori davanti a lui;

Carissimi, se il nostro cuore non ci condanna, abbiamo fiducia davanti a Dio

perché io fui portato via di nascosto dal paese degli Ebrei, e anche qui non ho fatto nulla da essere messo in questa prigione sotterranea«.

Davide disse a Saul: »Perché dai ascolto alle parole della gente che dice »Davide cerca di farti del male«?

Inoltre, padre mio, guarda; si, guarda nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se ho tagliato il lembo del tuo mantello e non ti ho ucciso, puoi capire e renderti conto che non vi è nelle mie azioni né malvagità né ribellione e non ho peccato contro di te; ma tu mi tendi insidie per togliermi la vita!

Poi aggiunse: »Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che cosa ho fatto? Che malvagità ho commesso?

Scighionot di Davide che cantò all’Eterno per le parole di Kush il Beniamita O Eterno, DIO mio, mi rifugio in te; salvami da tutti quelli che mi perseguitano e liberami

O Eterno, DIO mio, se ho fatto questo, se vi è perversità nelle mie mani.

Paolo diceva a sua difesa: »Io non ho peccato né contro la legge dei Giudei né contro il tempio né contro Cesare«.

Allora Paolo disse: »Io sto davanti al tribunale di Cesare, dove devo essere giudicato, io non ho fatto alcun torto ai Giudei, come tu stesso sai molto bene.