Ed egli mi disse: »Figlio d’uomo, vedi ciò che fanno costoro, le grandi abominazioni che qui commette la casa d’Israele e che mi fanno allontanare dal mio santuario? Ma tu vedrai abominazioni ancora piú grandi«.

Quindi mi disse: »Hai visto, figlio d’uomo? Tu vedrai abominazioni ancora piú grandi di queste«.

Poi mi disse: »Hai visto, figlio d’uomo? E’ forse piccola cosa per la casa di Giuda commettere le abominazioni che commette qui? Essi infatti hanno riempito il paese di violenza e mi hanno ripetutamente provocato ad ira. Ed ecco, si portano il ramo al naso.

E davanti ad essi stavano settanta uomini fra gli anziani della casa d’Israele, in mezzo ai quali era Jaazaniah, figlio di Shafan, ciascuno con il suo turibolo in mano, dal quale saliva una densa nuvola d’incenso.

Poi vennero da me alcuni anziani d’Israele e sedettero davanti a me.

Or avvenne nel settimo anno, il dieci del quinto mese, che alcuni degli anziani, d’Israele, vennero a consultare l’Eterno e sedettero davanti a me.

perché è persino vergognoso dire le cose che si fanno da costoro in segreto.

Cosí egli mi condusse all’ingresso del cortile. Io guardai, ed ecco un buco nella parete.

Allora mi disse: »Figlio d’uomo, fa’ un foro nella parete«. Cosí feci un foro nella parete, ed ecco un’apertura.

Altri si ribellano alla luce, non conoscono le sue vie e non rimangono nei suoi sentieri.

L’occhio dell’adultero aspetta il crepuscolo, pensando: »Nessuno mi vedrà« e si mette un velo sulla faccia.

Il mattino è per loro come ombra di morte, perché essi conoscono bene i terrori dell’ombra di morte.

Ora il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre piú che la luce, perché le loro opere erano malvagie.

Infatti chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate;

Egli mi rispose: »L’iniquità della casa d’Israele e di Giuda è estremamente grande; il paese è pieno di sangue e la città è piena di depravazione. Infatti dicono: »L’Eterno ha abbandonato il paese, l’Eterno non vede«.

Non è forse Dio nell’alto dei cieli? Guarda le stelle eccelse, quanto sono alte!

E tu dici: che cosa sa Dio? Può forse giudicare attraverso dense tenebre?

e dice: »Come è possibile che DIO sappia ogni cosa e che vi sia conoscenza nell’Altissimo?«.

e dicono: »L’Eterno non vede, il DIO di Giacobbe non intende«.

Colui che ha piantato l’orecchio, non ode egli? Colui che ha formato l’occhio, non vede egli?

Guai a quelli che vanno in luoghi profondi per nascondere i loro disegni dall’Eterno, che fanno le loro opere nelle tenebre e dicono: »Chi ci vede? Chi ci conosce?«.