In visioni di DIO mi trasportò nel paese dIsraele e mi posò su un monte altissimo, sul quale cera dal lato sud una costruzione che sembrava una città.
Cosí egli demolí gli altari e gli Ascerim, ridusse in polvere le immagini scolpite e abbattè tutti gli altari dincenso in tutto il paese dIsraele, poi tornò a Gerusalemme.
Or avvenne che, mentre io profetizzavo, Pelatiah, figlio di Benaiah, morí. Allora mi gettai con la faccia a terra e gridai ad alta voce, dicendo: »Ah, Signore, Eterno, vuoi distruggere completamente il residuo dIsraele?«.
DIO disse a Noè: »Ho deciso di por fine ad ogni carne. perché la terra a motivo degli uomini è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme alla terra.
i profeti profetizzano falsamente, i sacerdoti governano in forza della propria autorità e il mio popolo ha piacere che sia cosí. Ma cosa farete quando verrà la fine?«.
La sua lordura era nei lembi della sua veste, non pensava alla sua fine; perciò è caduta in modo sorprendente, senza che alcuno la consoli. »Guarda, o Eterno, la mia afflizione, perché il nemico si innalza«.
Ci davano la caccia ad ogni passo, impedendoci di camminare per le nostre piazze. La nostra fine è prossima, i nostri giorni sono compiuti, la nostra fine è giunta.
Egli mi disse: »Amos che cosa vedi?«. Io risposi: »Un cesto di frutti estivi«. LEterno mi disse: »E giunta la fine per il mio popolo Israele; non lo risparmierò piú a lungo.
Muterò le vostre feste in lutto e tutti i vostri canti in lamento, farò mettere su ogni fianco il sacco e renderò calva ogni testa. Ne farò come un lutto per un figlio unico e la sua fine sarà come un giorno di amarezza.
Allora sentirete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, perché bisogna che tutte queste cose avvengano ma non sarà ancora la fine.