I più forti fra i prodi assieme a quelli che l’aiutavano gli parleranno di mezzo allo Sceol: »Sono scesi e giacciono con gli incirconcisi, trafitti dalla spada!

Sí, ora giacerei tranquillo, dormirei e avrei riposo,

o insieme ai principi che possedevano oro o che riempirono d’argento i loro palazzi.

Tutti i re delle nazioni, tutti quanti riposano in gloria, ciascuno nel proprio sepolcro;

tu invece sei stato gettato lontano dalla tua tomba come un germoglio abominevole, come un vestito di uccisi trafitti colla spada, che scendono sui sassi della fossa, come un cadavere calpestato.

Nessun’arma fabbricata contro di te avrà successo, e ogni lingua che si alzerà in giudizio contro di te, la condannerai. Questa è l’eredità dei servi dell’Eterno, e la loro giustizia viene da me«, dice l’Eterno.

perché le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti in Dio a distruggere le fortezze,

L’anima che pecca morirà, il figlio non porterà l’iniquità del padre e il padre non porterà l’iniquità del figlio; la giustizia del giusto sarà su di lui, l’empietà dell’empio sarà su di lui.

Il vigore giovanile che gli riempiva le ossa giacerà nella polvere con lui.

Sono sospinti come pecore verso lo Sceol, la morte li ingoierà, e al mattino gli uomini retti regneranno su di loro. Il loro sfarzo svanirà nello Sceol lontano dalla loro dimora.

che gli empi germogliano come l’erba, e tutti gli operatori d’iniquità fioriscono per essere distrutti in eterno.

Poiché ecco, i tuoi nemici, o Eterno, poiché ecco, i tuoi nemici periranno e tutti gli operatori d’iniquità saranno dispersi.

Poiché si è coperto di maledizione come di un vestito, entri essa come acqua nel suo corpo e come olio nelle sue ossa;

L’empio è travolto dalla sua stessa malvagità, ma il giusto ha speranza nella sua stessa morte.

Perciò vi ho detto che voi morirete nei vostri peccati, perché se non credete che io sono, voi morirete nei vostri peccati«.