Ma essi si ribellarono, contro di me e non vollero ascoltarmi nessuno d’essi gettò via le abominazioni che erano davanti ai suoi occhi e non abbandonò gli idoli d’Egitto. Allora decisi di riversare su di loro il mio furore e di sfogare su di loro la mia ira in mezzo al paese d’Egitto.

Ma la casa d’Israele si ribellò contro di me nel deserto; non camminarono secondo i miei statuti e rigettarono i miei decreti, osservando i quali l’uomo vivrà per essi, e profanarono grandemente i miei sabati. Cosí io decisi di riversare su di loro il mio furore nel deserto, per consumarli.

Allora l’Eterno disse ad Abramo: »Sappi per certo che i tuoi discendenti dimoreranno come stranieri in un paese che non sarà loro, e vi saranno schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni.

Stabilirono dunque su di loro dei sovrintendenti ai lavori, che li opprimessero con le loro angherie. Così essi costruirono al Faraone le città-deposito, Pithom e Raamses.

e gli Egiziani costrinsero i figli d’Israele a servire con asprezza,

Or avvenne che dopo molto tempo il re d’Egitto morì, e i figli d’Israele gemevano a motivo della schiavitú; essi gridarono, e il loro grido a motivo della schiavitú salì fino a DIO.

Così DIO udì il loro gemito, e DIO si ricordò del suo patto con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe.

Non si dà piú paglia ai tuoi servi, e ci viene detto: »Fate dei mattoni!« Ed ecco, i tuoi servi sono battuti, ma la colpa è del tuo popolo«.

Or dunque andate a lavorare! Non vi sarà data paglia, ma consegnerete la stessa quantità di mattoni«.

Poi, come uscivano dal Faraone, incontrarono Mosè e Aaronne, che stavano ad aspettarli,

"Io sono l’Eterno, il tuo DIO, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitú.

e ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d’Egitto e che l’Eterno, il tuo DIO, ti ha redento; perciò oggi io ti comandoquesto.

E Giosuè disse a tutto il popolo: Così parla l’Eterno, il DIO d’Israele: »Nei tempi passati, i vostri padri, come Terah padre di Abrahamo e padre di Nahor abitarono di là dal fiume e servirono altri dèi.

Tu sei l’Eterno, il DIO che ha scelto Abramo; lo hai fatto uscire da Ur dei Caldei e gli hai dato il nome di Abrahamo,

Tu hai visto l’afflizione dei nostri padri in Egitto e hai udito il loro grido presso il Mar Rosso.

altrimenti la spoglierò nuda e la renderò come il giorno della sua nascita; la ridurrò a un deserto, la renderò come una terra arida e la farò morire di sete.

E Dio parlò cosí: che la sua progenie dimorerebbe come forestiera in paese straniero, e che là sarebbe tenuta in schiavitú e maltrattata quattrocento anni.

Ma Dio aggiunse: »Io giudicherò la nazione alla quale avranno servito; e dopo ciò, essi usciranno e mi serviranno in questo luogo«.

»Guarda, o Eterno, e considera. Chi hai trattato in questo modo? Dovevano le donne mangiare il frutto del loro grembo i bambini che accarezzavano? Dovevano il sacerdote e il profeta essere massacrati nel santuario del Signore?

Tu hai convocato come ad un giorno di festa i terrori che mi circondano da ogni lato. Nel giorno dell’ira dell’Eterno non c’è stato né fuggiasco né superstite. Quelli che avevo allattato e allevato li ha sterminati il mio nemico«.

Ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, e lo fasciò e lo pose a giacere in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.

E questo vi servirà di segno: Voi troverete un bambino fasciato, coricato in una mangiatoia«.