Com’è vero che io vivo«, dice il Signore, l’Eterno, »non userete piú questo proverbio in Israele.

Or dunque non fate gli schernitori, perché i vostri legami non abbiano a rafforzarsi. Poiché io ho udito, da parte del Signore, l’Eterno degli eserciti, che è deciso un completo sterminio di tutto il paese.

Poiché io, l’Eterno, parlerò, e la parola che pronuncerò si compirà senza alcun indugio. Sí, nei vostri giorni, o casa ribelle, io pronuncerò una parola e la manderò a compimento«, dice il Signore, l’Eterno.

»E tu, figlio d’uomo, cosí dice il Signore, l’Eterno, al paese d’Israele: La fine! E’ giunta la fine sulle quattro estremità del paese.

Cosí dice il Signore, l’Eterno: »Una calamità, una calamità senza precedenti, ecco è venuta.

E’ giunta su di te la rovina, o abitante del paese. Il tempo è arrivato è vicino il giorno dei guai e non di grida di gioia sui monti.

Ecco il giorno, eccolo giunto. E’ arrivata la rovina. La verga è fiorita, l’orgoglio è sbocciato.

Il tempo è arrivato, il giorno si avvicina. Chi compra non si rallegri, chi vende non si addolori, perché un’ira ardente sovrasta su tutta la loro moltitudine.

Suonate la tromba in Sion e date l’allarme sul mio santo monte! Tremino tutti gli abitanti del paese, perché il giorno dell’Eterno viene, perché è vicino.

Il giorno dell’Eterno è vicino, è vicino e giunge in gran fretta. Il suono del giorno dell’Eterno è amaro; allora l’uomo valoroso griderà forte.

»Poiché ecco, il giorno viene, ardente come una fornace; e tutti quelli che operano empiamente saranno come stoppia; il giorno che viene li brucerà«, dice l’Eterno degli eserciti, »in modo da non lasciar loro né radice né ramo.

In verità vi dico che questa generazione non passerà, finché tutte queste cose non siano avvenute.

Siate pazienti anche voi; rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.

Non lamentatevi gli uni degli altri, fratelli, affinché non siate giudicati; ecco, il giudice è alle porte.