Allora un cherubino stese la mano fra i cherubini verso il fuoco che era fra i cherubini, ne prese e lo mise nelle mani dell’uomo vestito di lino, che lo ricevette ed uscí.

Ed ecco venire dalla direzione della porta superiore che guarda a nord sei uomini, ognuno con la sua arma di sterminio in mano. In mezzo a loro stava un uomo vestito di lino, che aveva un calamaio di corno da scriba, al fianco. Appena giunti, si fermarono presso l’altare di bronzo.

Allora la gloria del DIO d’Israele, si alzò dal cherubino, sul quale stava, andando verso la soglia del tempio. Egli chiamò l’uomo vestito di lino, che aveva il calamaio di corno da scriba al fianco,

Ed ecco l’uomo vestito di lino, che aveva un calamaio di corno da scriba al fianco, fece il suo rapporto, dicendo: »Ho fatto come mi hai comandato«.

Ora i cherubini sembravano avere la forma di una mano d’uomo sotto alle ali.

Sembravano avere tutt’e quattro la medesima forma, come se una ruota fosse in mezzo all’altra.

Tutto il loro corpo, il loro dorso, le loro mani, le loro ali e le ruote, erano pieni di occhi tutt’intorno, sí, le ruote stesse che i quattro avevano.

Come guardavo gli esseri viventi, ecco una ruota in terra accanto agli esseri viventi con le loro quattro facce.

Quando si muovevano, andavano verso una delle loro quattro direzioni e, andando, non si voltavano.

Quando gli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e quando gli esseri viventi si alzavano da terra, si alzavano anche le ruote.

Quanto all’aspetto degli esseri viventi, essi sembravano come carboni ardenti, come fiaccole. Il fuoco si muoveva in mezzo agli esseri viventi; il fuoco era risplendente e dal fuoco si sprigionavano lampi.

Poi l’Eterno disse a Mosè e ad Aaronne: »Prendete delle manciate di cenere di fornace, e la sparga Mosè verso il cielo sotto gli occhi del Faraone.

Allora essi presero della cenere di fornace e si presentarono davanti al Faraone; e Mosè la sparse verso il cielo, ed essa causò delle ulceri che produssero pustole sulle persone e sugli animali.

Dallo splendore che lo precedeva si sprigionavano dense nubi, grandine e carboni ardenti.

L’Eterno tuonò nei cieli e l’Altissimo fece udire la sua voce con grandine e carboni ardenti.

Cadano loro addosso carboni accesi; siano essi gettati nel fuoco, in fosse profonde, da cui non possano piú risorgere.

Allora uno dei serafini volò verso di me, tenendo in mano un carbone ardente, che aveva preso con le molle dall’altare.

Con esso mi toccò la bocca e disse: »Ecco, questo ha toccato le tue labbra, la tua iniquità è rimossa e il tuo peccato è espiato«.

Poi l’angelo prese il turibolo, lo riempí del fuoco dell’altare e lo gettò sulla terra; e si fecero voci, tuoni, lampi e un terremoto.

(21:3) e di’ alla foresta del Neghev: Ascolta la parola dell’Eterno. Cosí dice il Signore, l’Eterno: Ecco, io accendo in te un fuoco che divorerà in te ogni albero verde e ogni albero secco; la fiamma ardente non si spegnerà e ogni faccia dal sud al nord sarà bruciata.

(21:4) Ogni carne vedrà che io, l’Eterno, l’ho acceso; non si spegnerà«.

Perciò cosí dice il Signore, l’Eterno: »Guai alla città sanguinaria! Anch’io faro’ un gran rogo.

Poi metti la pentola vuota sui carboni, perché si riscaldi e il suo bronzo diventi rovente affinché la sua impurità si dissolva in mezzo ad essa, e la sua sporcizia sia consumata.

C’è dissolutezza nella tua impurità. Io infatti ho cercato di purificarti, ma tu non sei pura; non sarai piú purificata dalla tua impurità, finché non abbia sfogato su di te il mio furore,

Egli bruciò la casa dell’Eterno e il palazzo del re e diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme, cioè tutte le case dei nobili.

Quindi l’Eterno farà udire la sua voce maestosa e mostrerà come colpisce col suo braccio nel furore della sua ira, nella fiamma di un fuoco divorante, in mezzo a esplosioni violente, uragano e grandine di pietre.

Come invece questi fichi sono cattivi tanto cattivi che non si possono mangiare«, cosí dice l’Eterno, »cosí abbandonerò Sedekia, re di Giuda, i suoi principi e il resto di Gerusalemme che rimarrà in questo paese e quelli che abitano nel paese d’Egitto.

Manderò contro di loro la spada, la fame e la peste, finché siano interamente distrutti dal suolo che avevo dato loro e ai loro padri«.