Osserva quando si siedono e quando si alzano, io sono la loro canzone.

e disse davanti ai suoi fratelli e ai soldati di Samaria: »Che cosa stanno facendo questi rammolliti Giudei? Si fortificheranno? Offriranno sacrifici? Finiranno in un giorno? Faranno forse rivivere le pietre consumate dal fuoco dai mucchi di macerie?«.

»Ascolta, o DIO nostro, perché siamo disprezzati! Fa’ ricadere sul loro capo il loro vituperio e abbandonali al saccheggio in un paese di schiavitú!

»Ora invece i piú giovani di me mi deridono, quelli i cui padri avrei rifiutato di mettere fra i cani del mio gregge.

Emaciati per la miseria e per la fame, fuggono di notte nel deserto desolato e arido.

Sono scacciati di mezzo agli uomini che gridano dietro a loro come a ladri.

urlano fra i cespugli e si stringono insieme sotto i rovi;

Ora sono diventato il loro canto di scherno, sí, sono il loro zimbello.

Ma io sono un verme e non un uomo; il vituperio degli uomini e disprezzato dal popolo.

Tutti quelli che mi vedono si fanno beffe di me, allungano il labbro e scuotono il capo,

Ma quando io ho inciampato, essi si sono rallegrati e si sono radunati insieme; si sono radunati contro di me dei calunniatori, che io non conoscevo, mi hanno lacerato senza posa.

Assieme a dei malvagi buffoni da mensa, digrignano i denti contro di me.

Tu ci hai resi la vergogna dei nostri vicini, la beffa e lo scherno di chi ci sta intorno.

Ho pure indossato come vestito un sacco, ma sono divenuto per loro un oggetto di scherno.

Quelli che siedono alla porta parlano di me, e sono divenuto la canzone degli ubriaconi.

Siamo divenuti un obbrobrio per i nostri vicini, lo scherno e zimbello di quelli che ci stanno attorno.

Abbi pietà di noi o Eterno, abbi pietà di noi perché siamo oltremodo sazi di disprezzo.

L’anima nostra è oltremodo sazia dello scherno degli arroganti e del disprezzo dei superbi.

Là, quelli che ci avevano condotti in cattività ci chiedevano le parole di un canto, sí, quelli che ci opprimevano chiedevano canti di gioia, dicendo: »Cantateci un canto di Sion«.

Tu mi hai persuaso, o Eterno, e io mi sono lasciato persuadere; tu sei piú forte di me e hai vinto. Sono diventato oggetto di scherno ogni giorno; ognuno si fa beffe di me.

Israele non è forse stato per te un oggetto di scherno? E stato forse trovato fra i ladri, che ogni volta che parli di lui scuoti la testa?

E coloro che passavano di là lo ingiuriavano scuotendo il capo,

Similmente, anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani facendosi beffe, dicevano:

egli si è confidato in Dio; lo liberi ora, se veramente lo gradisce, poiché ha detto: io sono il Figlio di Dio.

Perché io ritengo che Dio ha designato noi apostoli come gli ultimi di tutti, come uomini condannati a morte, poiché siamo stati fatti un pubblico spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini.

Fino ad ora noi soffriamo la fame, la sete e la nudità; siamo schiaffeggiati e non abbiamo alcuna fissa dimora,

vituperati, esortiamo, siamo diventati come la spazzatura del mondo e come la lordura di tutti fino ad ora.