Esaïe 37:36-38
36
Quindi l’angelo dell’Eterno uscí e colpí nell’accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini; e quando la gente si alzò al mattino, ecco erano tutti cadaveri.
37
Allora Sennacherib, re di Assiria, levò le tende, partí e fece ritorno a casa e rimase a Ninive.
38
E avvenne che, mentre egli stava adorando nel tempio del suo dio Nisrok, i suoi figli Adrammalek e Sharetser lo uccisero a colpi di spada; poi si rifugiarono nel paese di Ararat. Al suo posto regnò suo figlio Esarhaddon.
Ezechiel 31:3-17
3
Ecco, l’Assiria era un cedro del Libano, dai bei rami, dall’ombra di una foresta, dal tronco elevato e dalla cima che si ergeva tra folti rami.
4
Le acque lo facevano crescere, l’acqua del sottosuolo l’aveva reso elevato, con i suoi fiumi che scorrevano tutt’intorno al luogo dov’era piantato, mentre mandava i suoi ruscelli a tutti gli alberi della campagna.
5
Perciò la sua altezza si era elevata sopra tutti gli alberi della campagna, i suoi rami si erano moltiplicati, le sue fronde si erano allungate per l’abbondanza delle acque durante la sua crescita.
6
Tutti gli uccelli del cielo facevano il nido tra i suoi rami, tutte le bestie della campagna figliavano sotto le sue fronde e tutte le grandi nazioni dimoravano alla sua ombra.
7
Era bello nella sua grandezza per la lunghezza dei suoi rami, perché la sua radice era presso acque abbondanti.
8
I cedri non lo superavano nel giardino a di DIO, i cipressi non riuscivano ad eguagliare i suoi rami e i castagni non erano neppure come le sue fronde nessun albero nel giardino di DIO gli era pari in bellezza.
9
L’avevo reso bello nell’abbondanza dei suoi rami, per cui lo invidiavano tutti gli alberi dell’Eden, che erano nel giardino di DIO«.
10
Perciò cosí dice il Signore, l’Eterno: »Poiché si è elevato in altezza e ha posto la sua cima tra folti rami e il suo cuore si è insuperbito nella sua altezza,
11
lo darò in mano del piú potente fra le nazioni, perché faccia di lui ciò che gli piace; io l’ho scacciato per la sua malvagità.
12
Stranieri, i piú terribili fra le nazioni, l’hanno tagliato e l’hanno abbandonato; i suoi rami sono caduti sui monti e in tutte le valli e le sue fronde giacciono spezzate presso tutti i corsi d’acqua del paese; tutti i popoli della terra sono discesi allontanandosi dalla sua ombra e l’hanno abbandonato.
13
Sulle sue rovine si posano tutti gli uccelli del cielo e sulle sue fronde sono tutte le bestie della campagna,
14
perché nessun albero piantato presso le acque si insuperbisca per la sua altezza, non sporga piú la sua cima tra folti rami e perché nessun albero che beve acqua si innalzi per la sua forza nella sua altezza, perché sono tutti dati alla morte, alle profondità della terra, in mezzo ai figli degli uomini, tra quelli che scendono nella fossa«.
15
Cosí dice il Signore, l’Eterno: »Nel giorno in cui discese nello Sceol, io feci fare cordoglio; per lui copersi l’abisso, arrestai i suoi fiumi e le grandi acque furono fermate; per lui feci fare cordoglio al Libano e per lui tutti gli alberi della campagna appassirono.
16
Al rumore della sua caduta feci tremare le nazioni, quando lo feci scendere nello Sceol, assieme a quelli che scendono nella fossa; e nelle profondità della terra si consolarono tutti gli alberi dell’Eden, i piú scelti e i piú belli del Libano, tutti quelli che si abbeveravano alle acque.
17
Anch’essi discesero con lui nello Sceol tra quelli uccisi dalla spada, sí, quelli che erano il suo braccio e stavano alla sua ombra in mezzo alle nazioni.
Nahoum 1:1-3
1
Profezia su Ninive. Il libro della visione di Nahum di Elkosh.
2
L’Eterno è un Dio geloso e vendicatore, l’Eterno è vendicatore e pieno di furore. L’Eterno si vendica dei suoi avversari e conserva l’ira per i suoi nemici.
3
L’Eterno è lento all’ira e grande in potenza, ma non lascia affatto impunito il malvagio. L’Eterno persegue il suo cammino nel turbine e nella tempesta e le nuvole sono la polvere dei suoi piedi.
Sophonie 2:13-15
13
Egli stenderà la mano contro il nord, distruggerà l’Assiria e farà di Ninive una desolazione, un luogo arido come il deserto.
14
Nel suo mezzo si accovacceranno le greggi, tutti gli animali delle nazioni; tanto il pellicano che l’airone passeranno la notte sui capitelli delle sue colonne; la loro voce risuonerà alle finestre, la desolazione sarà sulle soglie, perché distruggerà il rivestimento con pannelli di cedro.
15
Questa è la città gaudente che se ne stava al sicuro e diceva in cuor suo: »Io e nessun altro fuori di me«. Come mai è diventata una desolazione, un luogo dove gli animali si accovacciano? Chiunque le passerà vicino fischierà e agiterà la mano.