Abbiamo udito l’orgoglio di Moab, estremamente orgoglioso, la sua altezzosità, la sua superbia, la sua arroganza e l’alterigia del suo cuore.

Prima della rovina viene l’orgoglio, e prima della caduta lo spirito altero.

Morte e vita sono in potere della lingua; quelli che l’amano ne mangeranno i frutti.

L’orgoglio dell’uomo lo porta in basso, ma chi è umile di spirito otterrà gloria.

perché tu sei stato una fortezza per il povero, una fortezza per il misero nella sua avversità, un rifugio contro la tempesta, un’ombra contro il caldo poiché il soffio dei tiranni è come una tempesta contro il muro.

Tu ridurrai il tumulto degli stranieri come il calore in un luogo arido; come il calore nell’ombra di una nuvola, cosí il canto dei tiranni sarà fatto tacere.

Sí, cosí dice l’Eterno: »Anche il prigioniero sarà portato via e la preda del tiranno sarà ricuperata. Io stesso combatterò con chi combatte con te e salverò i tuoi figli.

L’orgoglio del tuo cuore ti ha ingannata o tu che abiti nelle fessure delle rocce di cui hai fatto la tua alta dimora, che dici in cuor tuo: »Chi mi farà scendere a terra?«.

O mia colomba, che stai nelle fenditure delle rocce, nei nascondigli dei dirupi, fammi vedere il tuo viso, fammi udire la tua voce, perché la tua voce è piacevole, e il tuo viso è leggiadro«.

per entrare nelle fenditure delle rocce e nei crepacci delle rupi davanti al terrore dell’Eterno e davanti allo splendore della sua maestà, quando si leverà per far tremare la terra.

Abbandonate le città e andate ad abitare nella roccia, o abitanti di Moab, e siate come la colomba che fa il suo nido sulle pareti che sovrastano un precipizio.

E’ al tuo comando che l’aquila si leva in alto e fa il suo nido nei luoghi elevati

Tu dicevi in cuor tuo: »Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del nord;

Invece sarai precipitato nello Sceol, nelle profondità della fossa,

La parola dell’Eterno mi fu rivolta dicendo:

Eri nell’Eden il giardino di DIO; eri coperto d’ogni pietra preziosa: rubini, topazi, diamanti, crisoliti, onici, diaspri, zaffiri, carbonchi, smeraldi e oro; la lavorazione dei tuoi tamburelli e dei tuoi flauti fu preparata per te nel giorno in cui fosti creato.

Tu eri perfetto nelle tue vie dal giorno in cui fosti creato, finché non si trovò in te la perversità.

Il tuo cuore si era innalzato per la tua bellezza; hai corrotto la tua sapienza a motivo del tuo splendore. Ti getto a terra, ti metto davanti ai re, perché ti vedano.

Tutti quelli che ti conoscevano tra i popoli restano stupefatti di te; sei diventato oggetto di terrore e non esisterai mai più«.

Anche se penetrassero nello Sceol, di là li strapperà la mia mano, anche se salissero in cielo, di là io li tirerò giú.

Anche se t’innalzassi come un’aquila e ponessi il tuo nido fra le stelle, io ti farò scendere di lassú«, dice l’Eterno.