La parola che fu rivolta dallEterno a Geremia, quando Nebukadnetsar re di Babilonia con tutto il suo esercito e tutti i regni della terra su cui egli dominava e tutti i popoli combattevano contro Gerusalemme e contro tutte le sue città, dicendo:
»Annunziatelo in Giuda, proclamatelo in Gerusalemme e dite: »Suonate la tromba nel paese«, gridate forte e dite: »adunatevi ed entriamo nelle città fortificate«.
»Perché ce ne stiamo seduti? Radunatevi ed entriamo nelle città fortificate, e in esse periamo. Poiché lEterno, il nostro DIO, ci fa perire e ci fa bere acque avvelenate, perché abbiamo peccato contro lEterno.
Allora le città di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme andranno a gridare agli dèi ai quali hanno bruciato incenso, ma essi non li salveranno nel tempo della loro calamità.
E ti assedierà in tutte le tue città, finché in tutto il tuo paese le mura alte e fortificate, nelle quali riponevi la tua fiducia, cadranno. Ti assedierà in tutte le tue città, in tutto il paese che lEterno, il tuo DIO, ti ha dato.
Mentre fuggivano davanti a Israele e erano alla discesa di Beth-Horon, lEterno scagliò su di loro dal cielo delle grosse pietre fino ad Azekah, ed essi perirono; quelli che morirono per la grandinata di pietre furono piú numerosi di quelli che i figli dIsraele uccisero con la spada.
Allora Ezechia, re di Giuda, mandò a dire al re di Assiria a Lakish: »Ho peccato; ritirati da me, e io accetterò tutto ciò che mimporrai«. Il re di Assiria impose ad Ezechia, re di Giuda, trecento talenti, dargento e trenta talenti doro.
Attacca i destrieri al carro, o abitatrice di Lakish! Essa è stata il principio del peccato per la figlia di Sion, perché in te sono state trovate le trasgressioni dIsraele.