Così dice l’Eterno: »Se io non ho stabilito il mio patto con il giorno e con la notte e se non ho fissato le leggi del cielo e della terra,

allora rigetterò anche la discendenza di Giacobbe e di Davide, mio servo, e non prenderò piú dalla sua discendenza i reggitori della progenie di Abrahamo di Isacco e di Giacobbe. Ma io farò ritornare i loro esuli e avrò compassione di loro«.

Cosí dice l’Eterno, che ha dato il sole per la luce di giorno e le leggi alla luna e alle stelle per la luce di notte, che solleva il mare e ne fa mugghiare le onde, il cui nome è l’Eterno degli eserciti.

»Se quelle leggi venissero meno davanti a me«, dice l’Eterno, »allora anche la progenie d’Israele cesserebbe di essere una nazione davanti a me per sempre«.

Finché la terra durerà, semina e raccolta, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno mai«.

sarà stabile per sempre come la luna, e il testimone nel cielo è fedele«. (Sela)

Egli ha fatto la luna per le stagioni; il sole conosce l’ora del suo tramonto.

I leoncelli ruggiscono in cerca di preda e chiedono a DIO il loro pasto.

Allora l’uomo esce alla sua opera e al suo lavoro fino alla sera.

Per me questo infatti sarà come le acque di Noè; come giurai che le acque di Noè non avrebbero piú coperto la terra, cosí giuro di non adirarmi piú contro di te e di non minacciarti piú.

Anche se i monti si spostassero e i colli fossero rimossi, il mio amore non si allontanerà da te né il mio patto di pace sarà rimosso, dice l’Eterno, che ha compassione di te.