Usciranno da essi canti di ringraziamento e voci di gente in festa; li farò moltiplicare e non diminuire, li renderò onorati e non saranno piú umiliati.

Ecco, li riconduco dal paese del nord e li raduno dalle estremità della terra. Tra di essi c’è il cieco e lo zoppo, la donna incinta e insieme quella che sta per partorire: una grande moltitudine ritornerà qui.

»Ecco, verranno i giorni«, dice l’Eterno, »nei quali seminerò la casa d’Israele e la casa di Giuda con seme di uomini e con seme di animali.

Il piú piccolo diventerà un migliaio. Il minimo una nazione potente. Io l’Eterno, affretterò le cose a suo tempo«.

Essi ricostruiranno le antiche rovine rialzeranno i luoghi desolati nel passato, restaureranno le città desolate, devastate da molte generazioni.

Ma voi o monti d’Israele, metterete i vostri rami e porterete i vostri frutti per il mio popolo d’Israele; sí, esso sta per tornare.

Farò moltiplicare su di voi gli uomini, tutta la casa d’Israele, le città saranno abitate e le rovine ricostruite

Sí, farò camminare su di voi degli uomini, il mio popolo d’Israele, essi vi possederanno e voi sarete la loro eredità e non li priverete piú dei loro figli«.

Stabilirò con loro un patto di pace: sarà un patto eterno con loro, li renderò stabili, li moltiplicherò e metterò il mio santuario in mezzo a loro per sempre.

Tuttavia il numero dei figli d’Israele sarà come la sabbia del mare, che non si può misurare né contare. E avverrà che invece di essere detto loro: »Voi non siete mio popolo« sarà loro detto: »Siete figli del Dio vivente«

Quindi i figli di Giuda e i figli d’Israele si riuniranno insieme nomineranno per se stessi un unico capo e saliranno fuori dal paese, perché grande sarà il giorno di Jezreel«.

»Poiché ecco, io darò il comando e vaglierò la casa d’Israele fra tutte le nazioni, come si vaglia col setaccio, ma a terra non cadrà neppure il piú piccolo chicco di grano.

Farò tornare dalla cattività il mio popolo Israele, ed essi ricostruiranno le città desolate e le abiteranno, pianteranno vigne e ne berranno il vino, coltiveranno giardini e ne mangeranno i frutti.

Li pianterò sulla loro terra e non saranno mai piú sradicati dal suolo che io ho dato loro, dice l’Eterno, il tuo DIO«.

Cosí dice l’Eterno degli eserciti: »Nelle piazze di Gerusalemme siederanno ancora vecchi e vecchie, ognuno con il suo bastone in mano per la sua età avanzata.

Le piazze della città saranno affollate di ragazzi e ragazze che giocheranno nelle sue piazze«.

Quelli di Efraim saranno come un prode e il loro cuore si rallegrerà come inebriato dal vino. Sí, i loro figli lo vedranno e si rallegreranno, il loro cuore esulterà nell’Eterno.

Li disseminerò fra i popoli e nei paesi lontani si ricorderanno di me; vivranno assieme ai loro figli e torneranno.

Non ponete la vostra fiducia in parole ingannatrici, dicendo: »Questo è il tempio dell’Eterno, il tempio dell’Eterno, il tempio dell’Eterno!«

In quel giorno non avrai piú vergogna di tutte le tue azioni con le quali ti sei ribellata contro di me, perché allora farò allontanare dal tuo mezzo quelli che si rallegrano nella tua grandezza, e tu cesserai di inorgoglirti sul mio monte santo«.

E non pensate di dir fra voi stessi: »Noi abbiamo Abrahamo per padre« perché io vi dico che Dio può far sorgere dei figli di Abrahamo anche da queste pietre.

»Poiché ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra, e le cose di prima non si ricorderanno piú e non verranno piú in mente.

Cosí dice l’Eterno: »Il cielo è il mio trono e la terra è lo sgabello dei miei piedi. Dov’è dunque la casa che mi potreste edificare e dov’è il luogo del mio riposo?

Tutte queste cose le ha fatte la mia mano e tutte quante sono venute all’esistenza, dice l’Eterno. Su chi dunque volgerò lo sguardo? Su chi è umile, ha lo spirito contrito e trema alla mia parola.

Iosia generò Ieconia e i suoi fratelli al tempo della deportazione in Babilonia.

I nostri padri hanno adorato su questo monte, e voi dite che è a Gerusalemme il luogo dove si deve adorare«.

Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo; perché la salvezza viene dai Giudei.

Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità«.

il quale è una figura per il tempo presente, e voleva indicare che i doni e i sacrifici offerti non potevano rendere perfetto nella coscienza colui che faceva il servizio divino,

Ma Cristo, essendo venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso un tabernacolo piú grande e piú perfetto non fatto da mano d’uomo, cioè non di questa creazione,

Dopo aver detto: »Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrificio né offerta né olocausti né sacrifici per il peccato, che sono offerti secondo la legge«,

egli aggiunge: »Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà«. Egli toglie il primo, per stabilire il secondo.

Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel santuario, in virtú del sangue di Gesú,

e avendo un sommo sacerdote sopra la casa di Dio,