Il giorno dopo i capi, gli anziani e gli scribi si radunarono in Gerusalemme,

E, fatti comparire là in mezzo Pietro e Giovanni, domandarono loro: »Con quale potere o in nome di chi avete fatto questo?«.

poi li condusse fuori e disse: »Signori, cosa devo fare per essere salvato?«.

Fattosi giorno i pretori mandarono i littori a dire al carceriere: »Lascia liberi quegli uomini«.

Ma Paolo disse loro: »Dopo averci pubblicamente battuti senza essere stati condannati in giudizio, noi che siamo cittadini romani, ci hanno gettati in prigione e ora ci fanno uscire di nascosto? No davvero! Vengano loro stessi a condurci fuori«.

Or essi vennero e li pregarono di scusarli e, condottili fuori, chiesero loro di lasciare la città.

Perciò ecco, vengono i giorni«, dice l’Eterno, »nei quali non si chiamerà piú »Tofet« né »la Valle del figlio di Hinnom« ma »la Valle del massacro« e si seppelliranno i morti in Tofet, perché non ci sarà spazio altrove.

e esci verso la valle del figlio di Hinnom che è all’ingresso della Porta del coccio e là proclama le parole che io ti dirò.

Perciò ecco, i giorni vengono«, dice l’Eterno, »in cui questo luogo non si chiamerà piú »Tofet«, né »la Valle del figlio di Hinnom« ma »la Valle del massacro«

E non sarai piú chiamato Abramo, ma il tuo nome sarà Abrahamo, poiché io ti faccio padre di una moltitudine di nazioni.

Poi DIO disse ad Abrahamo: »Quanto a Sarai tua moglie non la chiamare piú Sarai, ma il suo nome, sarà Sara.

Allora quegli disse: »Il tuo nome non sarà piú Giacobbe, ma Israele, poiché tu hai lottato con DIO e con gli uomini, ed hai vinto«.

Mi unii pure alla profetessa, ed ella concepí e diede alla luce un figlio. Allora l’Eterno mi disse: »Chiamalo Mahershalal-Hash-Baz;

Allora l’Eterno gli disse: »Chiamalo Jezreel, perché fra un po’ di tempo vendicherò il sangue sparso a Jezreel sulla casa di Jehu e porrò fine al regno della casa d’Israele.

Ella concepí nuovamente e partorí una figlia. Allora l’Eterno disse a Osea: »Chiamala Lo-ruhamah, perché non avrò piú compassione della casa d’Israele, ma li porterò via interamente.

Quando ebbe divezzato Lo-ruhamah, ella concepí e partorí un figlio.

Udivo le calunnie di molti: »Terrore all’intorno! Denunciatelo e lo denuncieremo!«. Tutti quelli con i quali vivevo in pace aspettavano che io inciampassi e dicevano: »Forse si lascerà persuadere, cosí noi prevarremo contro di lui e ci vendicheremo di lui«.

Non uscite nei campi, non camminate per la via, perché la spada del nemico e il terrore sono ovunque.

Che cosa vedo? Essi sono sbigottiti e si volgono indietro; i loro uomini prodi sono sconfitti e fuggono precipitosamente senza neppure voltarsi, tutt’intorno è terrore« dice l’Eterno.

Il sacerdote Sofonia lesse questa lettera in presenza del profeta Geremia.

Poiché odo le calunnie di molti, tutt’intorno è spavento, mentre essi si consigliano assieme contro di me e complottano di togliermi la vita.

Tu hai convocato come ad un giorno di festa i terrori che mi circondano da ogni lato. Nel giorno dell’ira dell’Eterno non c’è stato né fuggiasco né superstite. Quelli che avevo allattato e allevato li ha sterminati il mio nemico«.