Poiché tu sei nostro padre, anche se Abrahamo non ci conosceva e Israele ci ignora. Tu, o Eterno, sei nostro padre nostro Redentore, da sempre è il tuo nome.

E tu dirai al Faraone: »Così dice l’Eterno: Israele è il mio figlio, il mio primogenito«.

E’ così che ripagate l’Eterno, o popolo stolto e insensato? Non è lui tuo padre che ti ha comprato? Non è lui che ti ha fatto e ti ha stabilito?

perché voi tutti siete figli di Dio per mezzo della fede in Cristo Gesú.

Ora, se siete di Cristo, siete dunque progenie d’Abrahamo ed eredi secondo la promessa.

Avete completamente capovolto le cose. E’ forse il vasaio considerato pari all’argilla? Può l’opera dire a chi l’ha fatta: »Non mi ha fatto lui«?, o la cosa formata dire a chi l’ha formata: »Non ha intelligenza«?

Guai a chi contende con chi l’ha formato, un frammento di vasi di terra con altri frammenti di vasi di terra. Dirà l’argilla a chi la forma: »Che fai?«, o dirà la tua opera: »Non ha mani?«.

»Alzati e scendi alla casa del vasaio, e là ti farò udire le mie parole«.

Ma il vaso che stava facendo con l’argilla si guastò nelle mani del vasaio. Cosí, cominciando da capo, egli fece con essa un altro vaso, come parve bene agli occhi del vasaio.

»O casa d’Israele, non posso io fare con voi come ha fatto questo vasaio?«, dice l’Eterno. »Ecco, come l’argilla è nelle mani del vasaio, cosi siete voi nelle mie mani, o casa d’Israele!

Piuttosto chi sei tu, o uomo, che disputi con Dio? La cosa formata dirà a colui che la formò: »Perché mi hai fatto cosí?«.

E che dire se Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta pazienza i vasi d’ira preparati per la perdizione?

cioè noi che egli ha chiamato, non solo fra i Giudei ma anche fra i gentili?

tutti quelli che si chiamano col mio nome, che ho creato per la mia gloria, che ho formato e anche fatto".

»Ricorda queste cose, o Giacobbe, o Israele, perché tu sei mio servo; io ti ho formato, tu sei il mio servo; o Israele non sarai da me dimenticato.

Cosí dice l’Eterno, il tuo Redentore, colui che ti ha formato fin dal seno materno: »Io sono l’Eterno che ho fatto tutte le cose, che da solo ho spiegato i cieli e ho distesa la terra; chi era con me?

Le tue mani mi hanno fatto e plasmato tutt’insieme, ma ora vorresti distruggermi.

Ricordati, ti prego, che mi hai plasmato come argilla, e che mi farai ritornare in polvere!

Riconoscete che l’Eterno è DIO è lui che ci ha fatti e non noi da noi stessi; noi siamo il suo popolo e il gregge del suo pascolo.

Le tue mani mi hanno fatto e formato; dammi intelligenza perché possa imparare i tuoi comandamenti.

L’Eterno compirà l’opera sua in me; o Eterno la tua benignità dura per sempre; non abbandonare le opere delle tue mani.

Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesú per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo.